Invidio il vento

Piccoli sogni da fermo


Da qualche tempo ho preso a sognare. Quelli che ricordavo stamattina al risveglio erano dei piccoli sogni da fermo, quasi delle immagini, poco piu.In uno ero dentro un piccolo negozio dove c'era poca luce. Finalmente avevo trovato delle cartoline che da tempo cercavo. Qualcosa di carino. Ero in piedi e guardavo queste immagini ad acquerello o pastello, disegni.  Ne avevo in mano una quando è finito.
In un'altro stavo sbirciando dentro un balcone. Era scuro e dentro si vedeva appena. Nel letto due corpi nudi, immobili, forse stremati. Gambe e braccia intrecciati. Ero nel cortile del seminario che c'era una volta in paese e quelli erano dei giovani seminaristi. Ho visto poi che uno baciava l'altro sul collo.
In un'altro siamo la, in tre, piegati sulle ginocchia, dentro un magazzino. Stiamo guardando dentro il carter smontato di un motorino gli ingranaggi del motore. Il motorino non è mio, è di Ivan, mio cugino. Lui era bravo a metterci le mani, ad elaborarli, a farli andar forte. C'era questa eccitazione qua. Liturgia del maschio.
Poi, nell'ultimo, c'è un uomo che vedo di spalle. Poi divento il suo sguardo, credo.E' in piedi su una terrazza. Si vedeva il declinare dei colli dietro casa. verso un'imbrunire immobile. Sembrava un quadro di Hopper.