Invidio il vento

Tanto che resta?


 The Jesus and Mary Chain- Just like honey  Come a volte ci si trovi inospitati da séCome si senta possibile il luogo tuo perdutoE allora vorresti sentire una nenia,una voce che ti dice vien quaAppoggia il tuo viso al mio petto fioritoricolmo di grazia e di spasmoe sentire un tintinnio, le campanelline dentro di séinvece sei la che stringi una pistola in manoe cerchi qualcuno da uccidere nel buioI tuoi cani neri.Invece ti senti erratico in zone d’ombradove cani ringhiano senza che puoi vederlianche se li senti morderti dentroe colarti la bava, sulle ferite.Fai quello che hai imparato da tempo:fare scempio della propria vulnerabilitàe incamminarti in quell’arso e farsi distaccoaffinché lo si possa toccare, sentire, morireIndifferente a quei morsi, alla sofferenzaportare le stimmate su quell’io in avanscopertadubitando della sincerità di ogni nostro sentireIl prezzo che si paga per ogni abbandonoall’impossibilità e incapacità di tratteneree allora ti pieghi al proprio disprezzoPreferisco una colica ad una poesia che conciliaper volgere lo sguardo altrove e dire io non sono cosìSono solo un essere schifoso che si da fastidio da séPer salvarsi, mica per altro e che l’amore sia solo cio che accade. Niente altroe levarmi in un volo dove sono gia uccello stranieroA che serve dare un senso alle nostre mancanze?A che serve?Anche gli angeli si inginocchiano implorando la stella del nordLi ho visti. Son stato con loro una volta