Spesso scatto delle foto solo con il colpo di ciglia degl'occhi. L'immagine in testa e il descrivere di una situazione31 APRILE, SABATO anche se, ormai, era già il primoTornavo a casa, in macchina appena dopo mezzanotte. Un uomo in piedi, nell'ombra fuori dalla luce del lampione, vestito di scuro. Fermo all'angolo dove gira la via per andare a casa mia. Guardava in via Basse, che è dritta, con delle laterali. Da la, la vedi fino in fondo. vedi chi gira. Lui mi ha visto. Non si è neanche mosso. Avevo scattato la foto.Abita attaccato a me, nelle villette a schiera. Era concentrato, teso preoccupato. Lo si capiva subito. Aspettava di vedere qualcuno. Aspettava.Sua moglie doveva ancora tornare. Aveca provato a chiamarla ma il cellulare era sempre spento. Era andata via nel pomeriggio. Gli aveva detto non spettarmi. Non so quando torno. Era rimasto a casa tutto il giorno da solo. Non era tornata neanche per cena. La loro figlia era via, dal moroso. Non andava piu bene tra loro. Qualcosa s'era rotto per sempre. L'aveva lasciato.Lei la vedo molte mattine passare. In quell'ora che mi fumo la cicca sul balcone che da su via Bachelet. Passa a piedi. Passo corto culo stretto. Imbachettata, mento alto. I capelli, biondi e fini che l'aria spinge indietro sul collo. Lavora in posta. Ci va in autobus. Anche lui lavora in posta. Tiene la macchina. lavora in un altro turno. A casa, la mattina, fà i mestieri, la spesa, mette su qualcosa a cucinare, delle volte. L'avevo notata che s'era fatta piu bella ultimamente. Non che sia bella ma si curava di piu. Nel senso che s'era comprata della roba piu giovanile. Andava di piu dalla parrucchiera, cose cosi. Insomma, prima era cosi sobria mentre adesso era piu provocante. Non era un granchè ma si daca da fare. Ne avrà 45 di anni.Lui sempre con quel suo muso triste, serio, riservato. Un brav'uomo, prevedibile, noioso.A quell'età le femmine hanno una svolta, uno scatto, s'impennano. Come scalassero la marcia, mandando su di giri il motore, le gomme aderiscono in curva. Cominciano ad andare in palesta, a fare un corso di liscio o latino-americano, con un'amica.Loro no, gli uomini. Tengono duro sulle loro abitudini. Ci han messo una vita a farle diventare rassicuranti. Il bello è che, in genere sono le consorti a consolidarle, esercitando le loro forme di controllo e persuasione. Stroncano con lentezza e precisione. Gli smunti, poi, una volta allevati i figli che senti che se ne vanno da casa, quando il senso dello stare assieme cambia e ti trovi lo smunto in casa beh, cominci a darti da fare. Qualcosa deve cambiare. Mille segnali ma lui non si accorge di niente. Adesso si pero, gli vengono in mente tutti, adesso si. Quella volta che, e quell'altra quando.Ero sulla finestra a fumare con un libro in mano, quando l'ho visto passare. Tornava indietro. Deve pur avermi visto alla finestra, luce accesa nel buio. Tiene la testa china. Era a disagio, una vergogna. Erano passi grevi. Un altro click con le ciglia. sembra gia che cammini sulle sue macerie, sui calcinacci del crollo dell'architrave. La casa vuota, di un vuoto mai stato. Come fosse passata una ditta invisibile di demolizioni. Cominciava a rendersi conto che era grave la storia.
Primo Maggio
Spesso scatto delle foto solo con il colpo di ciglia degl'occhi. L'immagine in testa e il descrivere di una situazione31 APRILE, SABATO anche se, ormai, era già il primoTornavo a casa, in macchina appena dopo mezzanotte. Un uomo in piedi, nell'ombra fuori dalla luce del lampione, vestito di scuro. Fermo all'angolo dove gira la via per andare a casa mia. Guardava in via Basse, che è dritta, con delle laterali. Da la, la vedi fino in fondo. vedi chi gira. Lui mi ha visto. Non si è neanche mosso. Avevo scattato la foto.Abita attaccato a me, nelle villette a schiera. Era concentrato, teso preoccupato. Lo si capiva subito. Aspettava di vedere qualcuno. Aspettava.Sua moglie doveva ancora tornare. Aveca provato a chiamarla ma il cellulare era sempre spento. Era andata via nel pomeriggio. Gli aveva detto non spettarmi. Non so quando torno. Era rimasto a casa tutto il giorno da solo. Non era tornata neanche per cena. La loro figlia era via, dal moroso. Non andava piu bene tra loro. Qualcosa s'era rotto per sempre. L'aveva lasciato.Lei la vedo molte mattine passare. In quell'ora che mi fumo la cicca sul balcone che da su via Bachelet. Passa a piedi. Passo corto culo stretto. Imbachettata, mento alto. I capelli, biondi e fini che l'aria spinge indietro sul collo. Lavora in posta. Ci va in autobus. Anche lui lavora in posta. Tiene la macchina. lavora in un altro turno. A casa, la mattina, fà i mestieri, la spesa, mette su qualcosa a cucinare, delle volte. L'avevo notata che s'era fatta piu bella ultimamente. Non che sia bella ma si curava di piu. Nel senso che s'era comprata della roba piu giovanile. Andava di piu dalla parrucchiera, cose cosi. Insomma, prima era cosi sobria mentre adesso era piu provocante. Non era un granchè ma si daca da fare. Ne avrà 45 di anni.Lui sempre con quel suo muso triste, serio, riservato. Un brav'uomo, prevedibile, noioso.A quell'età le femmine hanno una svolta, uno scatto, s'impennano. Come scalassero la marcia, mandando su di giri il motore, le gomme aderiscono in curva. Cominciano ad andare in palesta, a fare un corso di liscio o latino-americano, con un'amica.Loro no, gli uomini. Tengono duro sulle loro abitudini. Ci han messo una vita a farle diventare rassicuranti. Il bello è che, in genere sono le consorti a consolidarle, esercitando le loro forme di controllo e persuasione. Stroncano con lentezza e precisione. Gli smunti, poi, una volta allevati i figli che senti che se ne vanno da casa, quando il senso dello stare assieme cambia e ti trovi lo smunto in casa beh, cominci a darti da fare. Qualcosa deve cambiare. Mille segnali ma lui non si accorge di niente. Adesso si pero, gli vengono in mente tutti, adesso si. Quella volta che, e quell'altra quando.Ero sulla finestra a fumare con un libro in mano, quando l'ho visto passare. Tornava indietro. Deve pur avermi visto alla finestra, luce accesa nel buio. Tiene la testa china. Era a disagio, una vergogna. Erano passi grevi. Un altro click con le ciglia. sembra gia che cammini sulle sue macerie, sui calcinacci del crollo dell'architrave. La casa vuota, di un vuoto mai stato. Come fosse passata una ditta invisibile di demolizioni. Cominciava a rendersi conto che era grave la storia.