Invidio il vento

"La pista di ghiaccio", Quando il cielo, fa paura


Ma, questo post non piace a nessuno?11 giugno Ero seduto fuori ad un tavoloGuardavo la gente passareE' una cosa che mi piace moltoHa una sua filosofia questa cosaL'ho trovata di recente in due romanziUno di Ugo Cornia, l'altro di MurakamiMa non è tanto questoAvevo un libro sulle ginocchiaa cui non prestavo gran casoUna goccia che cade sulla paginagrossa come l'indice puntato di una premonizione improvvidaUna sola che cade e stà li ffermaChe poi sembra guardarti e dirti ambè?Il cielo sollevato si abbassavain una teoria di blu minacciosiAlzai lo sguardo nell'attimo chela goccia passava davanti ai miei occhie schiantava come un uccello mortoTutto qui. Un colpo d'acqua senza requieNient'altro, oltre quel blu tremendoPoi venne giu un acquazzone tropicalee mi alzai di corsa chiudendoquella prima goccia tra le pagineUn'annunciazione, come ne hai nella vitaNon sai mai niente di quel che verràPoi una, il giorno dopo mi dirà"Avrei voluto un figlio da te"Una che ha preferito non stare con teEro corso dentro la stazione con il libro in manoSotto la tettoia guardavo i treni fermila gente trafelata, i volti dietro i finestriniUna voce annuncia un ritardo dagli autoparlantiE' ora. C'è la tempesta.Il cielo avrà uno spiraglio.Fà pauraParole scritte in fretta, subito, in un taccuino. Piu con l'intento di raccogliere sensazioni che potessero poi ricordarmi la situazione emotiva e scenografica.Mi venne in mente poi di guardare quella pagina del libro dov'era caduta la goccia.C'era scritto cosi:"...pensai, prima che nessuno mi dicesse niente, che era accaduto qualcosa di grave nel paese. Le strade erano luminose, come le strade che si identificano a volte, con l'infanzia, e sebbene quella fosse un'estate calda, il mattino era fresco, con l'aspetto di una cosa appena fatta, che si trasmetteva alle case, ai marciapiedi lastricati, ai rumori distanti ma perfettamente riconoscibili (diciamo che la goccia era caduta in questo punto qua)Poi sentii la notizia alla radio e piu tardi nessuno parlava d'altro, il mistero, lo stato di sospensione della realtà svani poco a poco. Cosi, nello stesso modo, nei quattro o cinque giorni che precedettero il mio ritrovamento del cadavere, furono giorni atipici, non un susseguirsi di frammenti e ore, ma blocchi solidi, dominati da una sola luce ossessiva: la volontà di restare fermi a qualsiasi costo, senza sentire, senza vedere, senza pronunciare il piu lieve gemito." (1)Non so interpretare quelle parole, quale significato e messaggio possano trasmettermi con esattezza. Una morte, una sospensione della realtà è quel che piu mi accorda. Una morte simbolica, la fine di una storia. Quel bambino forse, che sarebbe stato possibile. Poi la sospensione della realtà, che è una condizione a cui sono attratto, una dimensione della mente che mi affascina.(1) Il libro è "La pista di ghiaccio" , di Roberto Bolano, per la Sellerio