Invidio il vento

Una piccola storia - di DonnaCamel


 Mi è venuta da un botta e risposta che ho letto sul blog, della  signora rumena che andava a Lourdes.Se vuoi metterla, te la regalo, fanne quello che vuoi.CiaoBianca(come mai mi esce cosi con le freccette?)Tom Waits - Invitation to the bluesIeri parlavo con Massimo dei posti, sei stata a Parigi mi ha detto.  Sì, sono stata in tanti posti in Europa, anche a Parigi e a Londra e a  Dublino, Madrid e altri posti che non sto qui a dirli tutti che tanto  sono di più quelli dove non sono stata però m'è passata la voglia di  muovermi, m'è venuta una stanchezza addosso che non ho più voglia  nemmeno di andare in vacanza. Eppure si fa presto adesso, mi è venuto  in mente un signore che abitava da queste parti, ogni tanto lo  incontravo giù in strada e mi attaccava un bottone, aveva più di  novant'anni e si ricordava ancora di quando era venuto qui col  cavallino e un carretto con sopra un materasso e poco altro ancora,  c'era la guerra, la grande guerra, che la chiamavano così prima che ci  fosse bisogno di contarle e lui era venuto a Milano per scappare dal  Veneto e l'aveva fatta tutta a piedi, camminando di fianco al carretto  con su la roba e sua mamma. Aveva un fratellino di quattro o cinque  anni e sua mamma aveva dovuto farsi tornare il latte perché non avevaniente da dargli, gli dava il seno e non sapeva nemmeno se gli veniva  un po' di nutrimento, lui ciucciava e poi si addormentava. Non so  quanti giorni ci avevano messo perché un po' andavano e un po' si  fermavano da qualche parte per cercare qualcosa da mangiare.  Raccoglievano certe erbe nei prati e ci facevano la minestra. Non so  nemmeno perché avevano dovuto scappare, che da mangiare c'era di più in campagna che qui, non me l'aveva detto. Se avevo tempo di dargli retta mi raccontava qualsiasi cosa ma erano episodi isolati, senza un  quadro generale, il più delle volte cercavo di tagliare corto perché  avevo sempre qualcosa da fare, stavo lì per educazione più che altro,  avevo anche io i figli piccoli e il lavoro, adesso sai quante storie  ci farei su.Ma mi ricordo poco, mi son rimaste le macchie scure che aveva sulle  mani e gli occhiali spessi, il gilè lungo che metteva anche d'estate.  Poi non l'ho visto più, non so se l'hanno portato in un ospizio o cosa.(Donna Camel)