Invidio il vento

Le cose che diciamo


 "Bachtin (1) dice che noi, le cose che diciamo, il cinquanta per cento non sono cose che diciamo, sono cose che ripetiamo. Quel saggio è degli anni cinquanta, e adesso, secondo me, sessant'anni dopo, per me, perlomeno, quella percentuale lì è salita al novantotto percento, e i giorni che mi viene un pensiero mio che l'ho pensato io sono giorni da segnare sul calendario noi siamo veramente, mi sembra, tutti impastati di sonno, non sappiamo neanche distinguere dentro la testa quel che abbiam pensato noi e quello che abbiamo sentito dire dagli altri e io non lo so, quanto si può andare avanti, così, forse all'infinito, ma forse anche no. "(1) Bachtin è uno studioso russo che ha scritto un saggio che si intitola La parola nel romanzo ed è pubblicato da Einaudi in un volume intitolato Estetica e romanzo Paolo Nori, La meravigliosa utilità del filo a piombo, Marcos y Marcos 2011, pag.188)Non è un discorso da poco questo qua che Nori tira fuori in quel suo libro là del filo a piombo. Me ne accorgo con gli amici del lunedi, quando ci troviamo il lunedi e quasi tutti i lunedi vengono fuori discorsi che mi fanno venire il nervoso perchè sento che son discorsi degli altri che poi son convinti, loro che sono loro, che li han pensati loro e cosi si sentono anche competenti e il nervoso mi viene perchè assumono questa aria da esperti. Che te a parlar con gli esperti non ci tiri fuori niente. Non c'è dialogo ma solo dogmi, convinzioni che diventano ideologie, linee editoriali. Insomma non c'è un ragionare che abbia il gusto della contraddizione, della sorpresa, dell'andar contromano, dell'invettiva astrusa, dell'ascoltare l'originalità dell'altro, del tirar su il buono che l'altro vuol insinuare. Siccome hanno letto tutti i giorni Repubblica o ascoltato sempre Santoro in tv o quell'altro la come si chiama? Travaglio ecco che, per carità, tutta brava gente e lui piace anche un sacco alle donne come tipo, come a me per esempio allora piace Milena Gabanelli, non so perchè, e cosi via allora si sentono degli esperti, sanno tutto loro. La cosa peggiore che hanno gli esperti è che non ti stanno a sentire. Interessa solo quel che han da dire loro. Scrivevo in un sms ad un'amica che, secondo me, la peculiarità del linguaggio è quella di preoccuparsi solo di sè e che parlando solo per parlare si pronunciano verità meravigliose e originali. Poi alla fine mi accortgo che allora anche io son come quelli che dice Paolo Nori perchè, in fondo ho ripreso una idea sua e che mi sto facendo questa convinzione, che pensavo di avere gia da prima e che perchè la dice lui io allora vengo qua e mi faccio forte per qualcosa che han detto altri dal piedistallo della loro mediaticità e prestigio e  " io non lo so, quanto si può andare avanti, così, forse all'infinito, ma forse anche no. "