Invidio il vento

Danno infine la morte con fragilità e graziosa ferocia


 C'è un naufragio nella verità della creazione
Vanno a branchi ma non portano femmineSvolazzano inquieti con l'aria di pena sinistraUn altrove teorico al nostro imprescindibile doveUn popolo teorico che in passato non aveva Re ne guerrieriVenerava divinità dell'anima e del sentimentoMisterioso e insondabile quel dio che rapiva chi sapeva adorarloChe non aveva immagine ma solo suonoIl suono dell'acqua marinaDanno infine la morte con fragilità e graziosa ferocia(nella foto - Autoritratto - Una spina blu piantata nel ghiaccio)