Invidio il vento

Gli occhi delle persone quando guardano il fuoco dicono la verità- Paesaggio con ferro da stiro


 Gli occhi delle persone quando guardano il fuoco dicono la veritàNon ci avevo mai pensato fosse una forma d'arte accendere un fuoco.Miyake accendeva fuochi in spiaggia la sera. "Incastrava e assemblava tronchi grossi e legni piu piccoli come fosse una scultura d'avanguardia. Ci girava intorno e osservava il risultato. Gli bastava guardare com'erano disposti per immaginare il modo in cui si sarebbero alzate le fiamme.. Come uno scultore che guarda una pietra già vede l'atteggiamento della figura che vi è nascosta"Un'essenza zen, questa, molto radicata nella cultura giapponese, essenzialmente credo, alla spiritualità e ai rituali estetici giappo-orientali. Diventerò uno che accenderà falòCi sono cose che solo da grande scopri. Cosa farai da grande? comincio a capire solo adesso, come quel fuoco"che imparerà a far crescere la fiamma lentamente, con impercettibile dolcezza, come sapienti carezze, con l'unico scopo di riscaldare il cuore. Fiamme che assorbono il silenzio e perdonano ogni cosa."
"Paesaggio con ferro da stiro", si chiama il racconto. Non so perchè, ho riletto e non ho trovato nessun ferro da stiro. Ho pensato che sia una metafora che indica il come levare le grinze, gli stropicciamenti della vita; diventare un costruttore di fuochi.Il costruttore di fuochi è uno che ha mollato tutto, che è partito lasciando moglie e figli. Un pittore. Tutti i racconti parlano di un incontro che puo cambiare il corso della vita. Forse è solo questo,tutti cerchiamo un incontro, oppure accade senza cercarlo ma è sempre determinante per qualcosa di noi. " Ormai è una specie di malattia. Anche il fatto che sono finito in questo posto in culo al mondo, è perchè non ci sono altre spiaggie dove si trovano tanti legni trasportati dalla corrente. Solo per questa ragione. E' per fare fuochi che sono finito qui."In quel posto incontra la sua compagna di fuochi, diventano amici. A lei piace guardare i suoi fuochi.C'è questa storia di partire, di andarsi a cercare un posto. E' una cosa che dovrò fare anch'io. Mi cova dentro potente. Partirò. Non so dove andro a finire e neanche che cercare ancora ma voglio un posto in cui andare, un posto in culo al mondo.Miniature di esistenze. Personaggi introversi a cui manca qualcosa di importante, come tutti, che non si sa neanche dire e neanche Murakami lo fa, ne fa degli acquerelli, ti da delle sensazioni in racconti in cui non c'è quasi mai una fine, non come te l'aspetti, non finiscono ecco.- Tu hai mai pensato in che modo morirai? -Dppo averci riflettuto qualche istante Junko scosse la testa.- Beh, io ci penso spesso. -- Tu come pensi di morire?-- Dentro un frigorifero -Può essere il modo di morire ad indicare come vivere.- Sai Myiake..- Cosa?- Io sono completamente vuota- Davvero?- Già-...che ne diresti di morire assieme a me.adesso?- Morire? Perche no?- Dici sul serio?- Si, dico sul serio- Quando il fuoco sarà spento e tutto sarà buio, moriremo insieme.- D'accordo, dice Junko, ma come moriremo?- Ci penserò.- Va bene.Forse con quest'uomo non potrei vivere, pensò Junko, perchè non riuscirei mai ad entrere nel suo cuore. Però morire con lui si, questo forse sarebbe possibile.- Posso dormire un pò? chiese Junko- Va ene.- Mi svegli quando il fuoco sarà spento?- Stai tranquilla. Quando il fuoco sarà spento, avrai freddo e ti sveglierai
"La forma del fuoco è libera e siccome è libera chi la guarda puo vederci qualunque cosa. Se guardandola provi una sensazione di pace, è perchè la sensazione di pace che uno ha dentro ci si riflette. Capisci cosa intendo?"Si, capisco murakami, piu che capire lo sento, lo sento e non lo so spiegare questo sentire cosa vuoi dire. In questi casi basta il silenzio. Guardando il fuoco Junko percepisce qualcosa, qualcosa di profondo, un'emozione condensata perchè, forse troppo viva, con una consistenza troppo concreta per poterla chiamare idea. La senti che ti attraversa il corpo di dentro, lentamente e che svanisce poi da qualche parte lasciandoti una sensazione di struggente nostalgia. Sentire delle volte, in modo stranamente preciso, delle cose in cui nella vita di tutti i giorni non ci prestiamo caso. A me accade, accade a tutti, in genere lasciamo perdere, è una sensazione che poi va a svanire. Ecco, a me quel rantolo percettivo mi si imprime profondamente, in genere.Non ci sono mai fuochi ugualiPaesaggio con ferro da stiroUna piastra calda che disgrinza col suo fiatole pieghe dove la vita s'ingrespa e strideLiscia come carezza stende la sua piegaIn quelle pieghe dove l'esistere si nascondeIncrespature come l'acqua del lagoIl ferro segue con la prua la rottale segue  e persegue infine le spianaChiusa nel pugno la stoffa grida impotentela sua impercettibile rivolta salto e svoltaMi piace però quando indugiatra il bottone e l'occhielloUn paesaggio interiore con ferro da stiroUna catasta di biancheria nel cesto abbandonataed io qua a scrivere una poesia con l'incipit staccabileUna vita da stirare e ho finito l'apprettoUna mutanda, maglietta,calzini, camiciaPerò neanche mi piacerebbe una vita stirataConfido allo stirare un piacere non usualeNon tutto intendo andrebbe stiratoLe lenzuola stirare e piegate solo quando vengo a letto con te che le rifai e riappariDammelo indietro quel ferro da stiro che ho lasciato da te.(simurgh)