Invidio il vento

Genova


Però di pesci non se ne son visti sulle strade, poi.Come mai?Guardala, arriva. Nessuno sapevaCome nero si stende. Notte buia ti prende.Nel grembo si chiede come mai si tacelei scende e tutto si prende, guardala arrivaNu l'è l'aegua ch'à fà baggià, nu è l'aeguaNera è la malasorte che ammazza e passa oltreNel fango si resta, non ci si fascia la testaEsonda puttanassaevatroia. Chi cazzo l'ha detto?Tracima nei bollettini dei politici e degli assassini.l'acqua che sbanda, che sbatte, che soffoca infinee il tumulto del cielo non sbaglia momento Lui ha sempre ragione, dal cielo castigaNon lo dice il prete che passa a benedireNon lo dice alla madre e neppure alla bambinadice andranno in paradiso incrostate di fangoMetterò una corona infangata sopra ogni AAlluvione si chiama? E' quello il suo nome?Amiala cum'à l'aria amia cum'à l'è cum'à l'ècantava Farizio De Andrè E' cosi che si chiama. Guardala!Non si fa neanche in tempo ad avere paura.Non fai in tempo a dire niente, il tempo di una preghieraGuardala, arriva. Ed è gia li a metter sotto ogni cosaCome un ladro che ruba e, scoperto uccideNon ti resta che prenderti per mano a battaglia finitaE' l'acqua senza colpa. Non ci stava piu dentro.Lei castiga, passa e uccide, innocente poi fugge.Dolce e nera di fango riempi le boccheNulla sappiamo di questo svanireche non accade a noi. Non abbiamo ragioni- ammirazione, odio oppure amore -da mostrare alla morte la cui bocca una mascheradi tragico lamento stranamente sfigura.Molte parti ha per noi ancora il mondo. Fino a quandoci domandiamo se la nostra parte piaccia,recita anche la morte, benché spiaccia.(Rilke)