Mi hanno regalato il satellitare domenica. Marca Garmin. L'ho provato per andare al Foster che son 3 km e mezzo.La strada è quella di sempre però mi pareva diversa.Andava a riorientare la percezione del mondoSpezza un'abitudine seriale. Mi pareva d'essere in un video games.Sono un campagnolo. Un uomo da fiume. Fondamentalmente non mi serve.Ho perso un'ora buona a capire come funzionava. Mi veniva il nervoso.Poi quando sono partito mi sembrava quasi di non conoscere la stradaCome se la mia testa dicesse - tu non sei mai stato in quel posto -Il pensiero che simula ti trasforma e autoingannaChe se non l'avessi avuto non sarei mai arrivato al FosterLui che mi diceva vai di qua e di la, gira a destra tra duecento metriprosegui per milleduecento metri e nel piccolo schermo apparivano tutti i datiPotevi ingrandire o rimpicciolire e vedere il fiume disegnatocome visto dall'alto, le zone abitate di campagna e poi la periferia della cittaMi pareva di essere in elicotteroLe cose non sono le cose. Sono qualcos'altro oltre l'apparenzaSi addobbano di significati altrimenti: soggettivi e percettivi;fantasiosi in sostanza. L'immaginario attribuisce significati.Le apparenze sono una via per accedere all'invisibile, a cio che non appareIn fondo, il vero mistero del mondo però è quello che d'invisibile appare nel visibile. Kafka, in un suo scritto giovanile, ha scritto che dietro le apparenzeci sono altre apparenze. Allora mi immagino questa consequenzialitàil sommarsi di apparenze che ne suscitano altreAnche quando sono arrivato davanti al Foster, in via Podgora 19, che il Garmin mi ha detto che ero arrivato ed è comparsa la bandiera a scacchicome nei gran premi quando tagliano il traguardo beh, non era come le altre volte.Quando sono sceso dall'auto ho preso il Garmin sattellitare e me lo sono portato dentroChe chissamai se dentro diceva qualcosa, salutava la gente o mi chiedeva che bevi?Dentro poi, riprogrammavo altri percorsi. Vedevo una via sul giornale e tac ci andavo la.Anche a Dresda sono stato, anche a Dresda. Tu dimmi un posto, una via, un numero e io vengo.Parcheggio sotto o faccio un giro la intorno.
il satellitare
Mi hanno regalato il satellitare domenica. Marca Garmin. L'ho provato per andare al Foster che son 3 km e mezzo.La strada è quella di sempre però mi pareva diversa.Andava a riorientare la percezione del mondoSpezza un'abitudine seriale. Mi pareva d'essere in un video games.Sono un campagnolo. Un uomo da fiume. Fondamentalmente non mi serve.Ho perso un'ora buona a capire come funzionava. Mi veniva il nervoso.Poi quando sono partito mi sembrava quasi di non conoscere la stradaCome se la mia testa dicesse - tu non sei mai stato in quel posto -Il pensiero che simula ti trasforma e autoingannaChe se non l'avessi avuto non sarei mai arrivato al FosterLui che mi diceva vai di qua e di la, gira a destra tra duecento metriprosegui per milleduecento metri e nel piccolo schermo apparivano tutti i datiPotevi ingrandire o rimpicciolire e vedere il fiume disegnatocome visto dall'alto, le zone abitate di campagna e poi la periferia della cittaMi pareva di essere in elicotteroLe cose non sono le cose. Sono qualcos'altro oltre l'apparenzaSi addobbano di significati altrimenti: soggettivi e percettivi;fantasiosi in sostanza. L'immaginario attribuisce significati.Le apparenze sono una via per accedere all'invisibile, a cio che non appareIn fondo, il vero mistero del mondo però è quello che d'invisibile appare nel visibile. Kafka, in un suo scritto giovanile, ha scritto che dietro le apparenzeci sono altre apparenze. Allora mi immagino questa consequenzialitàil sommarsi di apparenze che ne suscitano altreAnche quando sono arrivato davanti al Foster, in via Podgora 19, che il Garmin mi ha detto che ero arrivato ed è comparsa la bandiera a scacchicome nei gran premi quando tagliano il traguardo beh, non era come le altre volte.Quando sono sceso dall'auto ho preso il Garmin sattellitare e me lo sono portato dentroChe chissamai se dentro diceva qualcosa, salutava la gente o mi chiedeva che bevi?Dentro poi, riprogrammavo altri percorsi. Vedevo una via sul giornale e tac ci andavo la.Anche a Dresda sono stato, anche a Dresda. Tu dimmi un posto, una via, un numero e io vengo.Parcheggio sotto o faccio un giro la intorno.