Invidio il vento

E Poe e Poe...The Raven


E Poe cosa?(Lorenzo Mattotti)
Lou Reed - The Reaven  Sotto i sassi impari a stupirti
Da bambino sollevavo le pietre, i sassiAvevo scoperto i piccoli mondiImparare a stupirsi di quelloche è sotto gli occhi di tuttiLi dove c’è una linea fragile di confinedove la brina puo far ancora rumoreEd è come quasi scavare nell’acquaTu sei la che all’improvviso ti pareche il mondo si sia disabitatoSolo in quel piccolo mondoSolo tu con i tuoi piccoli occhicome chicchi di caffè tra i dentia scoprire tesori sotto le pietre minuscoli eventicase nascoste da alberi e cespugliponti che si congiungono a piccole chieselunghe ombre si proiettano sul campouna sagoma incappucciata sfila lungo un muro di sassile campane suonano nell’ora del desioin quella luce bianca scolora con un brusiogrilli cicale lombrichi insetti volantNon sono mai stato più felice di allora.Là non si può ritornare e neppure raccontarecom'era colmo di beatitudine quel giardino del paradiso.(1)Quell'albero grosso era mio padreche vegliava sui mostri che abitavano le mie storieche giocavano nella mia mentecome la storia storia degli Usher, di Poela cui casa bruciò nella sua testae dell’amore per sua sorellala cui morte lo fece impazziredell’omicidio d’uno sconosciutoe di quello di un amicodei richiami dagli abissi infernaliche sembrano non aver mai fondo (2)Un albero grosso, montagna di rocciae là potevi sederti sulle ginocchiae allora i giganti, i mostri, chiromanti sporchi e fetenti è li che sapevi trovarli, sotto quei sassiSassi che han saputo venire dalle montagneFar tutta quella strada per lasciarsi guardar sottooffrire asilo e riparo a piccole insignificanti bestiee poi finire magari tirati dentro il fiume o un laghettoChe la sul fondo poi c'è tutta una genia di altri mostridi Tarkovskji, di Poe, Andersen, Lewis Carol 
(Lorenzo Mattotti)Bisognava fargli la punta allo sguardo. Diventare bambini specializzati, bisognava. E darci dentro a costruirti mondi segreti. Con i mostri che ti porti dietro fin sotto le coperte e te la, con gli occhi spalancati, bardato a sguainare spade, fughe e tempeste. Non è che proprio lo capivi bene quel mondo dei grandi e picciniLa dissonanza che strideva, grattavache li vedevi scannarsi invece di amarsiE allora mangiateli vivi, dicevo ai miei mostri.Da dentro guardavo sotto i sassied era come stare dietro grandi finestreE' da li che magari vedevo un cielo interosparire dentro l'intrico di un bosco.Era vita strappata quella che sentivo la intornoAnimale sguarniti che hanno perso la loro direzione.
(1)Tarkovskji(2) Lou Reed - The raven   e quà