Invidio il vento

Uomini accendino. Birthday del bambino


Al cosidetto poeta, prende questa parodia che contempla anche il natale, stella cometa, re magi e via discorrendo ma, sopratutto il bambinio che ha a che fare con le luci, le scie, il  rincoglionimento, piste da seguire o da farsi, il parlare a vanvera e sotto sotto l'amore no? anche a natale però, sopratutto SugarcubesIo sono quello con la sigaretta in bocca e il basso.Volevo la tromba ma il trombettista se l'era gia sposata Bjork.
al mattino gli ominiaccendini distendono i piedi impregnandosi di luce, quando è bassa,come gole che bevono soleIn lontananza,contro la soglia chiara,qualcuno in volto non riconoscibile,e noi.Nella striscia di sentiero in mezzo ai pratiin silenzio noi uno sull'altra seguiAmo le figure,chi per la via di prima già tornava,lì dove c'è tutto il buio di questa vita chiarale braccia distendiamo come colli di cigno che cercano la riva,nacque tra i rami un bisbiglio,il sangue cominciò a rombare nelle sue vie profondecrebbe e si gettò su...più del sole il cuorequante cose hai visto questa mattina dentro quel sole?conosci cosa che somigli a questa?
Assomiglia ad uno dei MagiCome fossero guardiani della luceOminiaccendini lasciano impronteper cercare di congiungere due versanticome le labbra di due bocchecome una pagina di rilke tra gli occhi.Gli ominiaccendini non sapevano dei segnine del loro cammino e di quella lucene sapevano cosa cercavano di fareognuno stando suo malgrado dentro il nullainalterabili e incompresi come stelleperseguono traiettorie ed orbitenon sapendo di ordire altro misterocome di quel sangue l'oscuro flutto.Allora di notte o alle prime lucigli ominiaccendino vagano tracciando scieche solo chi sà vederle può seguirle.Noi non ne sapevamo niente primaCosi come non sapevamo di millemila cose.Come se prima fossimo stati dentro il vuoto in una camera di decompressionein un nulla che ora par col-marefarsi vasto come un'orizzonte dove il sole cade
Come l'acqua ha una sua sintassiin quelle luci voglio resistere, perdutamente, dissiCi rendano ciechi, temporaneamente,come l'acqua una piena,l'esondazione di scie, le ormenon il buio ma l’accendersiche si rovescia dentroraggi che rischianoraggi che rischiarano
Nell'aria ferma un pulviscolodi minuscole scintille nel sanguetu tun che pompa e sbatteopponendosi all'ingiunzioneaccarezza dolce l'ombra sospesache indica nella via la tracciache si districhi in una rimadi quella che pare una  mistica indovinaPer quest'unico sentiero essi venivanoin testa l'uomo nel suo manto chiarodivorava la strada col suo passoa grandi morsi,senza masticarladalle pieghe del suo manto pendevano le sue maninella sinistra la trombagli occhi correvano avanti come un odore si protese poi nel canto e un mondo nuovo nacque e tutto c'erasassi ,belve,fiumi,stagni,ballerini,cuori,nidi,pietre, vie che alla vita risalivano,così nuove che tutto era incomprensibile, disse lei, in lontananza
Lei si voltò sulla soglia scura, seguendo,in silenzio, la figura chiarail suo sguardo su di lui andò a posarenei suoi occhi nudi come atto unico affondò il sorrisocome se in sè covasse un salto che tutt'intorno tocca anche lo spaziocome se fosse parte di sè stessavene d'argento impetuose scorrevano il suo buio come un passo che non vuole più andare ma volaree dalla vetta dell'ultima parola si innalzano in canto le voci...di là agli angeli non le restituiscono...
Che faranno mai gli ominiaccendinola in fondo di quel rosso una processione?Li ci sono i cavalieri del Santo Graal punta puntata, pietra scagliata, spaccare l’osso, colpire…dar fuoco alla capannae poi ripartire. Far finta di niente.Questa è una storia senza fineche appena inizia ricominciaperchè non si sa come maidi colpo ci si trova quà
come fosse un otto l'infinitoe l'infinito è una breve storiache finisce qua, o lanon si sà(simurgh & c)ma che natale è?