Invidio il vento

La luna e il corvo


L'altra sera tornavo in macchina dal lavoro e prendevo degli appunti sul cellulare.C'e una luna ottomanaUna luce sultana. Sdraiata supina si regge appoggiata su di un gomito, diafana. Luna magra la luce di un abat-jour coperto da veli damasco. È intimo il cielo con voce di soprano canta sommessa qualche aria dalla Bhoeme nel suo salotto di trine, scalda un pò dal gelo come una sottoveste color perla che gli scivola sulle cosce. Fa un po la puttana risentita per il sole di questi tempi freddo con lei e così intanto solleva maree, sposta le elissi cosmiche, ci rimescola l'umore, il vino nelle botti, i fluidi femminei gli sgravi dei parti cosi, tanto per giocare. Tira su sempre qualche casino. Com'è volubile e bizzosa la luna. Una cavalla nel cielo Sembra stia ferma ma scalpita e sconbussola la strategia degli astri. Chissà perché sennò poeti naviganti santi e amanti da sempre la guardano traendo indicazioni per tragitti misteri spiriti e velieri nel cuore che gonfiano vele di desideri ed immaginazione E poi via, che andavo avanti. Ci metto quasi mezz'ora a far la strada ma mi son fermato al Foster per lo spritz e alla luna ho detto vai, vai a cagare adesso, anche te, luna ottomana.  "La luna ha chiesto al corvodi fare un piccolo showNel crepuscolo confuso color latteNessuno lo doveva sapere"La citazione proviene da questa canzone di due sorelle, le CocoRosie e dal blog di teti che ne traduce il testo. Però il suo blog non si vede