Invidio il vento

chet


Qua, il poeta presunto, immagina dei posti, un uomo che cammina con una sacca, trova una casa ormai diroccata e, le sensazioni che sono nella musica piu che nelle parole. La ghirlanda brillante che sospinge e corona di malinconiici sentimenti un ritorno.- Nel gennaio 1988 Baker partecipa ad una particolare incisione "Chet on poetry" un disco rimasto incompiuto, che fu successivamente completato e mixato a cura di Nicola Stilo per l'etichetta Novus. Qui oltre a Chet alla tromba e all'inedita lettura in italiano di poesie di Gianluca Manzi e Maurizio Quercini troviamo appunto Stilo (fl., g., p), Enzo Pietropaoli (bass), Roberto Gatto (drums), Alfredo Minotti (perc.)Chet dice delle parole all'inizio. Parole che metto nei commenti  chet
  Zampe che spillano ormelasciate sull’erba, tra i sassiNegli Appennini vastità sconosciutedisperdono un canto lasciando una sciamolecole, atomi nelle scie luminoseche lui annusa con il naso nell’aria.Tu tun  
 Zampillano allora nei suoi pensieripulsando all’interno di cerchi di lucedesideri, ciurme, cavalli al galoppo.Con lo stivale raschia la terraTu tunTraccia un segno, un cerchio, una freccia.Sulla spalla ha una sacca di pellee dentro una tromba, un coltelloun quaderno, una scatola di coloriun sacchetto di perleTu tunTu tun    
La lama che incide sul tronco, il corvo che stride.L’uomo cerca nel boscotra gli arbusti qualcosa di foscoUna casa diroccata, forse una pievedei sassi, una roccia. Qualcosa fu scritto,Un monaco fu visto, silenzioso aggirarsi.Ombra immobile, visione dentro una stallaLa trovò ai margini del boscoTu tun  
Vecchie pietre, il portico, l’edera dentro le stanzeNidi rinsecchiti abbandonati dalle rondiniChe fuggono sapendo gli scricchiolii delle travi che crollanoEra la casa dove era nato e, prima di lui suo padreLi dentro fu sgravato dalla madre poi mortaCosi, ancora piccolo parti con il padre per le AmericheTu tunImparò il suono della sua lingua suonando una trombaCome to mu arms, my beamish boy!(Vieni fra le mie braccia mio radioso fanciullo)Tre pistoni, tre colpi, infinite combinazioni suonava.“Gödel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante”Smarrute note gli sgrillavano dentro d’etermo nel suono    
Rintronò un inno per ricordarne la gioiaTu tunLa tromba sapeva suonarla a memoriaParole  scritte di suoni, partorivano inutili sogni   Eins, Zwei! Eins, Swei!Und durch, und durchL'uomo riprese a camminareNella sacca la trombaTu tun Tu tun tu tunTu tun Tu tun Tu tun