Invidio il vento

Una scarpina tra le foglie dell'Inverno


Sopra un cavallo ciecoi suoi occhi interiori mi portanocon un vigore pieno e saldosu nel sentiero, dove non ero mai statoForse lui prima c'era andato da solo  Dal diario dei giorni - 4 marzo 2012..negli occhi che salgono il sentieroche scivolano come l'acqua nel fossotra le foglie secche del bosco, una scarpina
Una lucertola immobile si confonde nella cortecciaTi guarda, non si muove, come tutte le coseNon c'è volontà di capire, guardano soloe tu guardi loro, come fosse un cennocon la testa, un saluto tra chi si conoscee tutto rimane cosi, irrisolto allo stuporecome occhi di bambino che frugano
Sono come libri scritti in una lingua straniera stanze chiuse a chiave(1)di cui ti puoi fidareNon cerchi risposte con cui non sapresti conviveree che sicuro arriveranno senza che tu te ne accorgaE sarà camminando con gli occhi che s'apre il camminoCosi poi, quel giorno, sopra quel sentierogiunsi in un pianoro, che era stato asfaltatoAvevano costruito un basso capannonePiù in là,. sul margine, scorreva sotto un fiumeDue fiumi che si congiungevano, diventando uno di unoSul muro del capannone abbandonbato era disegnata una storia, strana, incomunicabile.Eppure c'era un segreto. Una chiave.(simurgh)La storia disegnata sul capannone è di ...Ben pochi credo sappiano esista quella storia la.Ma di quella storia disegnata sul muro dirò, dirò  Se t'imbatti in qualcosa che è mistero,non è al luogo che appartiene, non lo lasci là.Lui si insinua nelle intercapedini, lascia tracce;lui ti segue.   Wittgstein ebbe a dire che"quel che non si può dire, è necessario tacerlo".Tra immanenza e trascendenza c'è uno spazio.Ecco, a me, tante volte piace stare la in mezzo.Il mistero non chiede risposte. Sei tu a cercarle. Quel giorno ebbi a che fare con il mistero,con la premonizione, con il sortilegio e l'amore. 
Dietro cose cosi, tante volte nascono, palpitano e fluiscono le molle di quel gioco impreciso le cui regole mutano ad ogni istante e che viene convenzionamente chiamato destino.Chi sei tu, incomprensibile: tu, spiritoCome puoi conoscermi al punto da cogliermi nell’istante e nel luogo in cui sto?Tu che rendi così interiore a me (come fossi acciecato)ciò che ho dentro, al punto da farlo perfetto nella forma e nel movimento?L’amante che strappa a sé una donna,non la tiene realmente vicina; tu solo sei la vicinanza.(Rilke)(1) Rilke