E' un salto dal circo di Capossela. Per la legge degli Otto gradi si passa a Ferlinghetti, poeta della beat generation, il primo che ha pubblicato Kerouac e Ginsgerg. Dal video di Capossela e il suo luna park mentale al Coney Island of my mind, che è il posto di New York dove ci sono le giostre permanenti. Ferlinghetti è stato il braccio politico della beat generation. Poesia come arte che insorge. Avevo neanche vent'anni e con la beat generation dovevo averci a che fare. Ero un comunista allora,mi battevo. Ora non piu e mi piacciono anche meno le poesie di Ferlinghetti, però la giostra in testa è rimasta, il circo, gli acrobati,, i giganti. Scrivevo le mie poesie su dei notes anche allora. Chissà dove sono andati a finire quei ragionamenti. Avevo neanche vent'anni. Tre o quattro cose volevo esseretra queste anche un beat mi prendevaNon un hipster o un freak, neanche un hippyBeat è un battito, un ritmo jazz.La prima in assoluto è stata "Urlo" di Ginsberg.Sapevo recitare a memoria ispirato la prima strofa.La sapevo perchè l'avrò iniziata mille volte."You know, this is really a beat generation" "Man, I’m beat, voleva dire senza soldi, senza un posto dove stare. Oppure che cammina tutta la notte con scarpe piene di sangue sulle rive nevose dei docks aspettando che una porta nell’East River si apra su una stanza piena di vapore di caldo e di oppio" (1)A dire il vero però, più che i beatin me c'era più Rimbaud e Corto.
Coney Island of my mind
E' un salto dal circo di Capossela. Per la legge degli Otto gradi si passa a Ferlinghetti, poeta della beat generation, il primo che ha pubblicato Kerouac e Ginsgerg. Dal video di Capossela e il suo luna park mentale al Coney Island of my mind, che è il posto di New York dove ci sono le giostre permanenti. Ferlinghetti è stato il braccio politico della beat generation. Poesia come arte che insorge. Avevo neanche vent'anni e con la beat generation dovevo averci a che fare. Ero un comunista allora,mi battevo. Ora non piu e mi piacciono anche meno le poesie di Ferlinghetti, però la giostra in testa è rimasta, il circo, gli acrobati,, i giganti. Scrivevo le mie poesie su dei notes anche allora. Chissà dove sono andati a finire quei ragionamenti. Avevo neanche vent'anni. Tre o quattro cose volevo esseretra queste anche un beat mi prendevaNon un hipster o un freak, neanche un hippyBeat è un battito, un ritmo jazz.La prima in assoluto è stata "Urlo" di Ginsberg.Sapevo recitare a memoria ispirato la prima strofa.La sapevo perchè l'avrò iniziata mille volte."You know, this is really a beat generation" "Man, I’m beat, voleva dire senza soldi, senza un posto dove stare. Oppure che cammina tutta la notte con scarpe piene di sangue sulle rive nevose dei docks aspettando che una porta nell’East River si apra su una stanza piena di vapore di caldo e di oppio" (1)A dire il vero però, più che i beatin me c'era più Rimbaud e Corto.