Invidio il vento

Hopper e il calzino bordò


Ho perduto una scarpa. Non so come mai. Me ne sono accorto di colpo,  andando al liceo. Tra via S. Nicolò e via Mura di S. Teonisto. A far che? Sono un professore, mi rendo conto. Ho una borsa con dei libri dentro, un registro. Di greco, forse, ho idea. Mito, leggenda? Forse filosofia. Intanto ci penso. Non ho una scarpa. Come farò? I pensieri appoggiano i gomiti sulle ginocchia. La
testa si china. Sembra un quadro di Hopper. Pensieri. Sgomento. Mi fermo al bar. Un caffè. Sento uno che dice- l'ha l'ala rota. La gaveva paura. La stava bona. La tegnevo in man.- Una guardia forestale. Parlava di un gallo cedrone femmina con gente che mi ha salutato. Aveva l'accento dell'Oregon - El gal s'era smario. Perso de testa. Confuso. Le gazze lo attaccava. L'avrebbero copà. Cosa el dise profesor?- Ho perso una scarpa dico. Gli altri guardano giù. Una scarpa marrone. Un calzino rosso bordo'. Non uso mai calzini bordò. Solo neri o blù. Pago il caffè saluto ed esco.  Era tardi. MI veniva in mente quel quadro di Hopper. Non sapevo come mai.Nei quadri di Hopper non ne ho trovato uno che sia uno che portasse i calzini rosso bordò.
Ne potevo spiegarmi come fa uno a perdere le sue scarpe in giro. Prima di scuola vedo per terra due scarpe, guarda là. Scarpe di donna. Che sia che adesso, uno alla volta, si comincia a perdere scarpe in giro? mi son chiesto. Prima di salire in macchina, o quando scendi dal bus o dal fruttivendolo; uno se le leva e le lascia là. Magari uno è al bar, se la sfila bevendo uno spritz, poi prende e se ne va, dimenticandosi della scarpa? Come te le spieghi queste cose? Allora poi non sono andato al lavoro e, con il mio calzino bordò, mi sono chinato lungo l'erba del viale e ho preso su un papavero e messo nel taschino, con l'idea di cercare una donna senza scarpe che se ne andava in giro con aria smarrita come potevo averla io. Magari lei sapeva perchè se le era levate. Magari. O metti che poi si metta a parlare di Houellebecq.