Invidio il vento

La mussola. Van Gogh a Mossul


 
Oggi ho visto una tenda bianca di mussola, che si vede faceva corrente d'aria dentro la casa. Ho visto la tenda venir fuori dalla finestra che pareva quasi infuriata, gonfia d'aria com'era,e c'erano degli uccellini, dei passeri sulla ringhiera che porta giù poi lo scivolo al garage Ho visto questi uccellini  spaventarsi e volarsene  via e hai sentito quel suono d'ali tutte su un colpo battute, tante ali, abbastanza insomma quel frrrrffrrche pareva, sollevandosi, portarsi via qualcosa.Io ho sentito che mi portavano via qualcosa dentro.Mi pareva almeno, in un primo momento.Non so cosa. Ma poi, tante volte, la sensazionedi un portar via da te qualcosa, si mostra poi un'aggiunta.Poi ho pensato che pareva un quadro di Van Gogh.Assomigliava ai corvi la sensazione che avvertivo dentro.La tenda di mussola poteva essere mai quel cielo scuro?Ma guarda te, mi son detto, la mussola eh...cosa c'entra?
Thieverv Corporation - Satvam ShivamPoi, da un'altra parte del mondo, nello stesso momento, una dice:"Della mussola e' impalpabile l'armatura ,si fa mussolina la notte pero'
come dell'uovo si fa la pelle dove s'impressiona a Mussul La piu leggera delle citta' che ho vissuto sulla riva del Tigri, nel Diarbek Proteggevo le mie piantine di mussola esposte al sole ma protette dal suo forte calore, scrivevo le ninive,poesie sottili,preghiere fasciate di garze,filtrate una a una nascoste come bimbi sotto la mussola dalle zanzare   Da  portare in europa  in piccole crepe,ferite intimissime senza cuciture ,un film trasparente sotto pelle,ritratti e atti da donarti nelle pieghe dei giorni sollevando appena un po di vento Quando faccio la mussola ti ho solo lasciato una preghiera  sul davanzale L'ombra e' li' sulla finestra,ed occupa la luna"
       
Era maggio e i campi non erano ancora dorati dal granoSulla strada che dalla Siria conduce a Bagdad, un curdoguidava ill suo camion e proveniva da Mosul con un carico di stoffe. C'era stata una perla che, cadendo aveva spaccato gli occhiAmina camminava lungo la strada la polvere il sole spargevaUn canto leggero cantava come quando al telaio intesseva la trama.Nessuno saprà mai di quella tenda gonfia di vento il canto.Quella tenda finita su una finestra da qualche parte, vicino ad un fiume.che una mattina si gonfierà spaventando nel volo dei passeri.In quello stesso momento a Mossul, come ninive sottili poesieAmina aveva partorito con un'urlo il suo bambino Il corpo cosi, come la tenda conosce parole"una lingua che nessuno parla. Come respiro che và e non torna." Dalla stessa pezza di mussola della tendala madre, Amina, avvolse il neonato nella stoffa leggera . 
        Mogù ebbe nome quell'urlo che va,che non torna quell'uomo di Hatrac guidava l'll suo camion, mogugnava come un derviscio sa fare,a pena gli occhi spaccati schizza la perla tutt’intorno, scintille bianche brillanti la_scia dentro l’occhio, durano solo l'll tempo fulmineo della malinconia di non poterle più rivedere. -come una tenda che gonfia, le parole si stagliano al netto contorno di luce, conferendo del vento la grazia che ai passeri vibra- chiamarla è cambiarla,come l'll respiro- Amina scrive,lo fa toccando le corde più tese, incarta ninive di madelaine, in lingua che nessuno potè più parlare