Invidio il vento

Narimi


Rileggo delle pagine di "Lo stesso mare" di Amos Oz Cambio qualcosa nel trascriverle.Un uomo solo seduto in cucinaGomiti sul tavolo appoggia il mento sui palmi  lo sguardo contempla perso in pensieri una foto sulla credenza Una foto in piedi di lei Capelli nocciola raccolti sul capo Gli occhi già un pò troppo rotondi e forse per questo il suo viso esprime qualche stupore un dubbio o una domanda: e allora, in fondo? Cosa? Lui immagina allora anche se non si vede ma ricorda l'effetto di quella peluria sulla nuca scoperta Una peluria profumata,  soffice trasparente Nella fotografia che c'e in camera da letto ha presente sua moglie In quella ha un'aria diversa Due piccoli orecchini l'ombra di un sorriso timido che un pò chiede un pò promette. Come una proroga: non ora. Poi, tutto quello che vorrai Erano fidanzati ancora in quella foto Ricorda Non ora gli aveva detto Poi Poi intendeva quando saremo sposati Tutto quello che vorrai Tutto quello che vorraiPoi Fuori intanto un usignolo cantavaNarimi avrebbe detto sua moglie che quello era il suono del suo versoLui non sapeva.Non aveva fatto in tempo a dirglielo.Quella notte. L'aveva sentivo Nadia, sua moglie, la notte prima di morire Rimani.Rimani.Narimi compare per la prima volta in questo posthttp://blog.libero.it/simurgh/11169547.html