Invidio il vento

Non è vero niente


 Sembrava fosse caduta cosi, dentro la stanzagonfia di luce com'era. Una luna prima dentro un cerchiosquaqquarava sopra il tappeto,sul geco, sulla scatoletta di legnosul divano e si spandeva sul pavimentoe sul libro di Istambul che, credevo bagnasse tutto,sulle sigarette, sui biscotti, sulla peperonata sopra il tavolo su di me colava dai piedi risalendoin cerca del foro che ho sulla nucaUna luce grossa e tonda che si lasciava andare.Lei chiuse la finestra ma, ormaiera dentro
 Una luce notturna, piena di poiane e alghe. Si sfilò la sottana corta e le calzee dalla luce molle si levarono in volo aironisorrise nel suo abbandono di carni Aveva sul petto il tintinnare di monetineimmunizzò la paura di ogni mutamentoassorbendo tutto dentro il suo cerchioSi mise a mugolare una canzonesenza dire delle parole, solo mmm mmmmh.Per poterla poi cantare all'incontrario 
 E noi eravamo li in piedi, esterefattiCi tenevamo la mano, ascoltando quel suonoche era d'acqua che frusciava sulla rivae sembrava quello dell'orologio ad acqua sulla piazza Ci guardammo negli occhie lei mi ha detto che non era vero.Non era vero che eravamo venuti a vivere sulla terra.mi ha detto, non è vero.Andiamo a letto. E da la voliamo viase mi dai la mano, voliamo viaFaccio la danza e scompariamo. Cosi voleva fare.Non è vero nienteche staremo qua a vivere Torniamo dentro al cerchioVieni