Invidio il vento

La madonnetta


  Lui si chiama Eros. Ero a casa sua. Era afflitto. Da qualche tempo è morta sua madre con la quale viveva . Deve ancora riprendersi da quell'abbandono. Lui è uno con problemi psichiatrici. Ogni tanto fa dei disegni, dipinge, usando dei colori da pochi soldi. E cosi, tanto per distrarlo, gli chiedo delle sensazioni, di quei pensieri che ti attraversano la testa mentre dipingi.Non sono i pensieri con cui si ha a che fare normalmente. Appartengono al sogno e alla visione. Snidano grovigli dell'inconscio. Qui l'ho ripreso mentre mi spiegava le rappresentazioni che aveva dipinto.In alto c'è un cieloSotto, ci sono tutti gli alberi e le siepi che scendono, per traverrso.Sulla sinistra c'è una collina da cui scende dell'acqua a formare, ancora piu sotto un laghetto. Non poteva non sollecitarmi mille richiami quel laghetto. Sull'altra riva del laghetto, piu sotto, sterpaglia, rami secchiIn mezzo alla sterpaglia indica con il dito una Madonna. Una madonnetta, dice; che prega. Prega guardando l'acqua che scende e il cielo. Credo che eravamo commossi entrambi in quel momento. Avevo avvertito un'intensità inumana. Dolori suoi che emanava. La narrazione di quel piccolo disegno, a prima vista astratto, conteneva gli elementi ancestrali.Tutta quell'acqua e il cielo, la madonnetta penso rappresentino un ventre materno. Immagino, come uno di quei dettagli che sa scovare la AneddaLa madonnetta che vede solo lui e che solo dopo la sua rivelazione puoi intuirne la presenza
Ciò che l'occhio riunisce nell'insieme poi, scompone e, dentro, in un dettaglio trova un senso, una ragione, la rende possibile, la esorta, infine consola. Un piccolo viaggio, la narrazione permette il tragitto. Tu vai inconto e le cose ti aspettano, spiegano. Poi passano oltre. E qua si spalanca, nell'immaginario, l'infinitudine che si condensa in un dettaglio. Rappresentazioni di quel che siamo. Poca cosa infine, come nel fluire dell'acqua, una foglia. Sono solo immagini che cogliamo. Nelle immagini il dettaglio. Sono gamme di colori i sentimenti, le paure, le emozioni, i terrori. C'è silenzio: nessun frastuono nel cielo, ne il frusciare delle siepi e degli sterpi, nè il fragolio dell'acqua e, anche la madonnetta che prega, niente, silenzio in quel foglio, in quei colori. Rimane l'impermanenza, quel che resta, di noi e qualcosa che svela.  La madonnetta che prega. La vedi? Quel silenzio è la spazio contiguo tra il passato e l'attesa. Ci vuole immaginazione per sopravvivere. Chissà, forse lui è la morte che interroga, a cui chiede di quei morti che non se ne vanno, che restano anche dopo, e che quelle presenze coincidono con il loro mancare. La madonnetta prega.E lei è il mare, il cielo e tutta l'acqua, e noi solo un sorso.  L'occhio salvaAlimentato accudito cresce imparando lo sguardo la vista l'll dettaglioLe cose brillano dal di dentro maestose e non della luce che vuole l'occhio per essere "vista"Come nel giardino dei qualia, fino a vedere nella minuscola  falena una lucciola che trasporta l'll soleI qualia