Invidio il vento

Palombari spaziali


Il presunto poeta, una mattina d'improvviso si sente un piccolo puntino rosso davanti ad un semaforo. Un palombaro spaziale che disegna una trama dentro una cosmogonia, una traiettoria costruita per analogie che contemplano particelle sub-atomiche e oscure profondità per palombari-astronauti.In questa molteplicità, dove tutto pare poi uniformarsi a questa idea che coltiva l'aspirazione d'universo, sia pur piccolo come Noi, ancestrale, che un ventre riaccoglie quasi fosse un figlio perduto che torna 
 
Un puntino rossoS'inarca Cerca nello spazio un punto dove fissarsi esita un pocosi contorce in ariamai si spezzalontano da terra diventa un punto inarrivabile una macchia inconsistente un lapillo di vulcanoun esasperato invisibile,inadatto incompreso solitario accartocciatolontano sempre più lontano puntino rosso che sparisce perso nel vuoto senza luce senza teanche se son solo davanti un semaforo rossoho fatto quel volo accartocciato ruotavocome elefanti a ritroso nell'azzurro del tempo 
 
 Un piccolo punto rosso Inspira ed espiradentro quel buio come il suono di una goccia che cade tic tic      tic tic Arriva un messaggio dall'altra parte del mondoLei ha un sognoUn sogno gialloScompare e ritornama è un sogno dal colore sbagliatoLe note di un tango dall'altra parte del mondoun sospiro scagliatoun uomo seduto al tavolo di un caffè parla di filosofia Cagate!Intorno gli odori del sud americaLui ha lo sguardo distratto, timorosoHa due minuscole ali rosse sotto il maglione
Lei ha istanti seduta davanti dall'altra parte del mondoper lui che parla da soloma è a lei che parla gli chiede hai dieci euro da cambiare?tanto per dire, non sapendo che altroma è come gli toccasse le vertebre senti? Una dopo l'altrapian piano sfioratedelicate lisce Ne hai persa una?Il piccolo punto rosso ruota nello spazio infinitoCi sono le nuvole sotto?Nei suoi pensieri lei somiglia ad Emily se si tirasse su i capelliGli scrive sempre poesiedall'altra parte del mondo dove il sogno è rossoPerché?
 Cosi, ogni cosa a cui ricorri scrivendomi, mi par doppio come leggere la stessa frase in universi distanti allo stesso modo di uno vicino sospeso a pochi millimetri eppure invisibile e sorprendente appena ne avvertì l'improvviso stupore che genera  
Arriveranno presto palombari spazialitrasleranno dal cosmo il silenzioportandoloselo dentroper poi portarselo viaNe serve tanto nel cosmo.Qua solo casino.Io, che volevo fare l'astronauta da piccoloe portare piccoli bagliori ed intermittenzedentro petti a volte impenetrabilie far scaturire sciami accecantie con le dita poi sfiorare le vertebree da quei sciami accecantispunteranno poi dall'osso le gemmeCome Palomar, di Calvino, "in questa terraluogo di complicazioni superfue e approsimazioni confuse,nell'esatta geometria degli spazi siderali,la sensazione che tutto mi sfugga."Qua in fondo, solo un piccolo puntino rosso,anche se in cielo non siamo meno di quelle stelle,un puntino rosso che s'incarca,esita, espira e inspira dentro quel buioche cerca nello spazio un punto dove fissarsi, senti?Il meccanismo degli astri che cigola e sussultain tutte le sue giunture non oliate nell'universo, lo senti?Un palombaro nascosto nelle profondità di un piccolo laghettoespira e inspira dentro il suo scafandroMuove le dita dentro il suo guantocome a sfiorare carezzandovertebre che premono sulla pelle.Te ne manca una, ti ho detto. E tu hai detto"manca ciò che deve essere protetto, custodito, traslatodall'universo a noi dentro...lascia, non vedi? E' una gemma"Due piccole ali rosse allora ti spuntarono tra le scapole. 
 Da bambini non si sapeva di vivere a ridosso del cielo  E adesso, adesso che alba sarà mai questa che verrà?   Che ti trovi con petali esplosi e vorticare nella paura  e nel vuoto che temo ma il bambino dice  di cercare l'albero rosso  Di mettere la bocca sul buco senza corteccia  e di fare tre volte il suono della goccia che cade  tic tic, tic tic, tic tic,  Allora senti lo scatto dentro l'orecchio  Dall'altra parte del mondo l'uomo da solo  seduto al caffè pensa alla sua Emily  che gli scrive poesie da cerva I'll  
E io non son mica Clint Eastwood Sono solo un puntino rosso che cerca nello spazio un punto dove fissarsi Mostro fragile e alato senza pistole nella fondina per difendersi dalle schegge di astri L'uomo si scatta una foto da solo con l'autoscatto Vuole mandarla a leiScatta poi guarda Non è da solo Nella foto c'e I'llei stretta a lui felice . . . . Il Tao dice:Abbandona la tua forma corporifiuta il sentire e il vederedimentica il tuo posto nella gerarchia delle cosee allora potrai diventare tutt'uno con l'universoL'orecchio smette di sentirela mente smette di fare collegamentilo spirito dimentica millemila cosesdraiati fianco a fianco, come due metà di una falange in quel volo di puntini Ma è possibile si? Chiede il palombaro