Invidio il vento

La soglia (Learning towards solace)


 E' un video bellissimo. Una short story.La regista è questa, straordinaria Floria Sigismondi Sigur Ross Learning towards solace  il video Come ti è entrato tutto quel vuoto dentro gli occhi?Quanta desolazione può stazionare in un uomo?Ti rassicura, oltre le case, l'orizzonte immobiledietro la tenda, il cielo da una parte, la terra dall'altraognuno per la sua strada, nessuno si incontraseguendo i passi dell'altro, sollevi la polvere.Il cerchio d'oro, l'anello infilato nel dito riporta in vita solo il ricordo, il cerchio che la morte non si chiude e dentro le ossa crepita un fuoco dolenteanche se non c'è luce che non passi dal fondo di un tunnelcerte notti sentirsi schiacciati dentro un buio che premee svegliarsi azzoppati come la bestia che sente davanti la fine" Dio si fidava di me, che potessi  proteggere la vostra vita.E invece...invece sono solo una frode. Ho paura"Piccola regina con il tuo diademadanzi con la tua ombra lungo la strada desertasul cordolo del marciapiedi come fosse una corda sospesa nel vuotocon le ali di un'angelo, come la trapezista di Il cielo sopra Berlinopensi ti salveranno e cerchi tuo padre. E' lui che dovrebbe farlo.Invece sei tu a doverlo fare, piccolo angelo.Nessuno più pareva ricordare le esili parolenelle labbra striminzite e arsedi quell'incendio e della sua preda.una piccola orazione di perdono e  salvezza.L'angelo bambino addobba le periferie con nastri luccicantiinventandosi uno spettacolo sbalordente di graziadentro un tutù la piccola danza. Voleva essere Pina Baush"Ho paura. Ho paura del sangue che attraversa gli alberi e la guerra che sta per iniziare."Dentro il solito bar a farmi di whisky dopo aver perso il mio centrola carezza, uno spazio d'affetti domestico.Ripristinato il vuoto, l'assenza, la deprivazione emotivanel bere sgolando, rossa di silenzio la gola."Mi dispiace, sono stato sventrato. So che ti ho deluso."Ci vuole coraggio a vivere, più che morire.Di tutte le cose che tengono assieme una vitaquante e quali sono veramente buone e sane?"Ricordate, che questa vita è solo un'altra illusione." Borbotta tra sè svuotando il bicchiere, il cuore, le vene.Capovolgendolo sopra il tavolo è il vuoto quello che imprigiona.Le tue dita di uomo compiono la loro piccola danzaattorno al bicchiere cercandone il bordo. Le tue gambe son làsul ciglio, incapaci del salto e immagini lei, la tua bambina.Un bellissimo angelo che compie passi di danza.Sorridi, si scioglie ill dolore, immagina, la vedi, ed è grazia"Se solo potessi entrare e uscire  nell'inesistenza allo spazio tra luoghi. Spazio."Spazio diroccato, un'intera città che crolla dentro di me, le rovine.E' qua che ti ho portato, mia piccola Sarah, mio piccolo angelo senza colpaUn silenzio nell'aria fecondata dalle ali dei corviSpazio tra i luoghi, nella quiete illesa del fallimentoche nessuna lingua e parola potrebbe mai scioglieretranne un cuore d'inverno scaldato dentro un nido di stecchi e fili d'erba.Gli venne in mente un film di Kieslowski, Film Blù."Se solo potessi entrare e uscire  nell'inesistenza allo spazio tra luoghi."Una porta chiude uno spazio. Per troppo temposei rimasto immobile sulla soglia. Viviamoin luoghi di passaggio e d'attesa." Oltre è quello che è al di là della soglia" (Rilke)Un'uscita sul retro. La porta chiusa alle spalle.Rannicchiato dentro una roccia come un fossile.Memoria e redenzione, non c'è scampo, è autodistruzione.Passaggio, soglia, transizionetra la vita e la morte, tra il sogno e il risveglio."Oppure guardare, stare fermi, restare""Spazio. Spazio. Lo spazio tra i luoghi. Non ho paura. Non ho paura"nel petto stringeva la stessa forza del fiore che s'apre.Sposa del dio estinto, madre del figlio perduto.Nell'aria il frinire dei grilli, l'odore di mentatra le dita un rosario di scuri mirtilli." Non avere paura Sarah. Amore tutto. L'amore ... tutto. "Entrambi dicono: tutto Amore."Soglia: oh, pensa che è, per due che si amanologorare un pò la propria soglia di casa già alquantoconsuntaanche loro, dopo dei tanti di primae prima di quelli dopo...leggermente"(Rilke - Nona elegia )