Invidio il vento

Kivitog


"C’era una volta un uomo che in un giorno d’estate, quando il sole, nella parte di mondo in cui abitava non conosceva alba né tramonto ma stava sempre alto nel cielo come una lampadina accesa, aveva riempito una sacca di viveri e oggetti di prima necessità, li aveva caricati sulla sua slitta ed era partito verso l’orizzonte invisibile. La moglie e i tre figli lo avevano guardato senza dire una parola. Sapevano benissimo di averlo perduto nel momento stesso in cui l’idea di partire da solo era balenata nella sua mente. Ora era già troppo tardi, non c’era più niente da fare: quando un uomo incomincia ad essere solo dentro la sua testa non si può più convincerlo a tornare indietro. Lo guardarono avanzare nella luce bianca che prometteva neve e ancora neve, i suoi passi non lasciavano orme visibili sul ghiaccio bianco lucido del fiordo, e loro sapevano di star guardando un fantasma, una visione del passato, l’eco di qualcosa che non sarebbe mai più stato reale. Quell’uomo era diventato un kivitog."Un'incipit dal corto "Un'altra solitudine" di Simona VinciEcco, agli uomini prende, quelli un pò selvatici.Stò leggendo "Oltre ill confine" di Corman McCarty, ed eccoli li, uomini a cavallo che quando tornando all'improvviso gli prende, guardano l'orizzonte e girano il cavallo e la vita non sarà mai piu come prima. Ne ho scritto qualcosa quà http://www.anobii.com/01823202d99cb0be08/booksQuesta è "Hey Joe" di Willy De Ville che avevo messo a colonna sonora di un punto del libro. De Ville è uno che si è costrito la casa in una palude. http://www.youtube.com/watch?v=31UG3aLRxDQ&feature=rela…