Invidio il vento

Logo-immuni mi sorsero davanti, invulnerabili alla verità


TROPPO RIDERE QUESTO VIDEOIo non so prima ma non era mica cosi che andavaTi alzi la mattina e prima cosa accendi il pcpoi vai a mettere su il caffe, torni al pc e lo mandi avantiChe si colleghi, con chi? E’ vero che sennò ti senti persoO almeno un po’ meno solo no? Chissà chi c’è?Se qualcuno mi ha scritto oppure no?Non era mica cosi una volta. Stavi solo e bastaAspettavi venisse su il caffè e invece adesso, guarda quainvece di andarti a lavar il viso e i denti, vengo quaLogo-immuni mi sorsero davanti, invulnerabili alla veritàNeanche te ne accorgi ma sei un’ostaggioSperi che qualcuno ti legga, ti ascolti, di sentirti meno soloChe stavo cosi bene da solo una voltaNon che sia molto differente adesso che sto quaPar a me che non sia solo ma è solo una cagata Bisogna scrivere qualcosa e mi vien in mente di ieri,allora:Ho vista una cassetta sul ciglio strada, un nastrodi quelli che si ascoltavano una volta, che mettevi suSembra un’era glaciale fa che si ascoltava con quella robaC’era questo nastro tutto fuori e oscillava sul ciglio della stradaSembrava una chioma bruna, una capigliatura scossa dal ventodalle macchine che accanto le passavano le accarezzavano i capellipettinandola lentamente, come dita delicate, vicino al fossoPareva una medusa muta che le onde fluttuavano sospingendolaverso una riva, morta alga di nostalgia, sospiraviIo ero in bici e mi ero fermato davanti a guardarlaMuta spire essiccata di ogni voce, dov’è evaporato ogni suono?E m’immagino una qualche nube che ne tratterrà i suoniper preparare domani la sua pioggia che cadendo suoneràuna canzone su per i vetri della camera e dietro le tendesto io in piedi ad annebbiare i vetri con il fiato da "poesie scritte in un minuto e mai una che mi venga bene" di simurgh