Invidio il vento

La compagna alle superiori


Immaginiamo fossi in quel caffè all'angolo. Una cosa che faccio spesso è ascoltare i discorsi degli altri. E cosi c'erano due signore sui 40 45 che si raccontavano delle cose. Io fingevo di essere assorto a scrivere nel mio block notes ed invece trascrivevo quanto andavano a dirsi e questa era la parte piu interessante:"Antonella, gli dice, è stata mia compagna alle superiori. Conosciuta in convitto e poi abbiamo vissuto insieme in appartamento per due anni con Tania. Se io ho il senso del dovere dovresti vedere lei. Durante i due anni di appartamento lei ha avuto due morosi, poi un terzo e, alla fine è arrivato Roberto. Più grande di lei. Bell'uomo. Ad un certo punto la lasciò. Anto aveva il cuore a pezzi. Avevamo sui 23 anni. Poco dopo che l'aveva lasciata lo trovammo ad una festa. Era l'ultimo dell'anno. Roberto mi si avvicinò e mi disse - Ora che sono libero posso baciarti? - Diplomaticamente dissi che era meglio di no. Questa cosa Antonella non l'ha mai saputa. Si rimisero insieme dopo un pò e si sposarono. Hanno avuto una figlia che adesso ha 14 anni. Roberto qualche anno fà cambiò lavoro. E' responsabile tecnico per una zona dell'Italia e stà fuori tutta la settimana. Antonella la vedo un paio  di volte all'anno, che ci incrociamo con altre due ex compagne di classe a cena. Qualche anno fà Anto mi confessò che stava pensando di separarsi ma non lo fece. Non sò bene perchè. Forse per la bimba. L'ho rivista questa primavera ed era un pò tesa per il lavoro. L'ho rivista stamattina molto tirata. Quando fuma le tremano le mani. Ha uno sfogo sul collo e sul viso: eczema. Avrei voluto abbracciala ma c'era una sorta di distanza formale che, in effetti ha sempre avuto. Pare sia sempre per il lavoro. Vorrebbe cambiare ma non trova. E non può stare a casa. Non so perchè. probabilmente sarà per un mix di cose. Solo che trasmette la propria ansia alla figlia che, di tanto in tanto manifesta problemi di alimentazione. Ci impiega qualche tempo a mangiare. Fà fatica. E non sapevo bene che dirle. Ho il cuore un pò stretto, un pò triste. Che ce n'è di robe al mondo che girano storte. Che se bastassero due parole per farle girar bene. Sembrava rassegnata Antonella, quasi..."Ecco, questo è quanto ho trascritto. L'altra non ha mai aperto bocca. Io faccio queste cose qua. I nomi son reali. Quella che parlava si chiamava Renata. L'altra non sò.