Invidio il vento

Il pensiero di com'ero morto domenica mattina


 Ieri abbiamo fatto la partita, il memorial secondo per Romeo. Abbiamo messo dieci euro a testa noi, invece quelli che stavano in comunità non hanno messo niente. Pioveva dalla notte e veniva giu gelida di traverso e non c'era mica proprio tutta sta voglia alle dieci di mattina li, sul campo dietro la chiesa di Porcellengo. Avevano anche la chiesa rotta sicchè facevano la messa dentro il capannone della pro loco. Noi eravamo sotto una tettoia dietro il capannone mentre facevano la messa. E insomma mica si poteva non giocare cosi ci siam fatti coraggio. Poi son arrivate anche le femmine che aiutavano la moglie di Romeo che è morto a prepararci il pranzo per dopo la partita. Il pranzo si sarebbe fatto dentro il capannone con l'altare e i banchi. Prima della partita sono andati a portare i fiori sulla tomba di Romeo. Io sono andato al bar del circolo parrocchiale anspi a farmi un paio di caffè che ero rintronato. Prima di partire da casa per la partita avevo anche scritto le mie impressioni sul libro “L'Angelo Nero” di Tabucchi. Che se uno vuole puo leggersi qua quelle impressioni http://www.anobii.com/01823202d99cb0be08/books dove alla fine dico che dovevo prepararmi per andare a giocare la partita. Com'è come non è si gioca e, intanto, mentre stavamo la a scaldarci i muscoli mi veniva in mente quel pensiero di com'ero morto, che io in pratica volevo spiegare questo. Poi, dopo quel pensiero da morto mi è venuto un altro pensiero. Alla domenica mattina a me ne vengono sempre uno alla volta. Avevo visto una signora carina con i denti davanti appena appena sporgenti come piace a me. Poi a me piacciono anche quelle con lo strabismo di Venere per il resto mi va bene tutto. Insomma mi son detto un secondo quella là mi pare gia di averla vista, poi non ci ho piu pensato ed è stato giocando che mi è venuto in mente senza neanche pensarci Ecco chi è. Con lei, quando avevo 36 37 anni son andato via un po' poi lei voleva far cose serie e sistemarsi e io non avevo voglia e cosi mi ha lasciato. Poi dentro il capannone della pro loco ho chiesto e mi han detto suo marito è quello là, ed era uno che ha giocato, con l'orecchino a sciona e i capelli lunghi con la coda (che non so come si dice in italiano, son quegli anelli che si mettono al naso o all'orecchio come i pirati), quei due la son suoi figli. Insomma poteva andar cosi anche con me, se ci mettevamo assieme a far le cose serie e sistemarci, ho pensato. Adesso potrei aver i capelli lunghi con la coda e due figli, l'orecchino no però non me lo sarei messo, ho pensato. Poi sarebbero successe un sacco di altre cose ma non è che posso star qua a scriver tutto. Oggi mi fanno male tutti i muscoli e cammino duro come un robò.