Invidio il vento

"Il soccombente" non lo consiglierei a nessuno


Tra i mei preferiti in assoluto, letti nel 2010Thomas Bernhard è una bestia "micidiale" dell'abisso dell'animo umano. Il vate. E' uno di quelli, ma devi essere pronto, che ti tira il colpo mortale come Uma Thurman nel film Kill Bill. Uno che ti fà uscire il filetto di sangue dall'angolo della bocca. A tanti non piace e a me par giusto, è roba da duri. Lo chiudono prima, si stufano, ne trovano di scuse. Due anni in palude bisogna essersi fatti prima a sfangare e tirar madonne. Ti snerva a leggero, ti disgusta a volte ma per scrivere di queste robe, per palpare il viscido cuore che deve aver dentro, ecco per rendere vere queste cose devi aver ritmo e lui mette su una partitura geniale e "micidiale" con la meccanica ossessiva e celestiale delle Variazioni Goldberg, reiterata, meccanica in un monologo martellante senza mai un andare a capo riga, via sempre dritto e quando sei la per intuire il meccanismo, sei gia fregato, ti squarta. Roba per pochi.Con Bernhard ti addestri allo spietato rigore, devi specializzarti alla scuola dei cinici e cosi diventi incrollabile, fomenti il furore. Rafforzi la genialità del pensiero solitario contro il relativismo del ragionar nella tribù, dove tutto si puo dire e il contrario di tutto e dove tutto assume un'etica giustificatoria. Barnhard è l'iconoclasta, uno che va contro come pochi, si rende insopportabile come dev'essere chi esplora gli aspetti piu schifosi dell'animo umano. E' una storia di eletti che si fanno reietti e Barhard scardina quel passaggio, quando uno elegge il disgusto a sua musa. "Il mondo è pieno zeppo di mutilati, nel corpo e nell’intimo”. Bernhard “detesta chi parla senza aver finito di pensare, quindi quasi tutta l’umanità” compreso me, ed è, proprio per questo, uno splendido esempio di narratore disgustato dalla finitezza dell’esistere.“Tutto ciò che era nato per essere grande ha finito per rimanere un ridicolo dettaglio. I grandi pensatori sono solo esseri pietosi che hanno abusato della loro mente e operato per se stessi una reductio ad absurdum. Assurda è l’intera nostra vita”.Lui è Il fetente