Invidio il vento

La cavaliera della morte


Devi cliccare sopra la foto e lei si ingrandisceQuello è il signore di cui parloNon l’avrei mai comprato un libro cosi, meno che mai eppure, m’è capitato di leggerlo. Della povera Maria Antonietta sapevo quel poco che serve e cioè che s’è trovata in mezzo al scoccare della storia quando segna i suoi capovolgimenti. Gli antefatti che segnano la personale storia di un libro che ti giunge tra le mani, son sempre stati solleciti alla mia fascinazione. Un vecchio signore, che ogni tanto intravedo al John Foster (un bar tabacchi vicino all’ospedale), dall’aspetto garbato e colto, mi incuriosì fin dalla prima volta. L’ottuagenario, li dentro, era fuori posto. Il luogo è squallido e frequentato da combriccole di stranieri tramaccioni. Lui ci viene spesso con una rosa che dona alla banconiera. Con lei scambia qualche parola bevendo un caffè. Il galantuomo poi, si siede e legge il giornale con la posa buffa del miope che sfiora col naso le parole, come leggesse annusando. Gli ho anche scattato delle foto per una possibile galleria dei personaggi del Foster. Nadja è un’albanese poco sopra i trenta, incinta e lavora lì da tempo. Spesso, nei momenti morti, è seduta li dietro che legge. Vedo questo libro, color carta zucchero dell’Adelphi, appoggiato sotto lo scaffale delle sigarette. “Che leggi?”, le chiedo, parendomi strano il genere presunto della casa editrice. Me lo passa e mi dice che gliel’aveva regalato quello là e fa un cenno con la testa in direzione dell’ottuagenario. “Non è roba per me”, mi fa, delusa. “Parla di morte e non ci capisco niente”. Io mi mostro invece incuriosito e interessato. “Se lo vuoi, tienilo.” mi dice. “Non posso” dico io “E’ un regalo” e intanto lo sfoglio, leggiucchiando qua e là, come per averne un’impressione, avvertirne il suono. “Ha anche un dedica per te”, le dico. “Figurati cosa me ne frega” mi risponde. La dedica dice – SALVE REGINA NADJA, BUON NATALE 2010 ( AIME’ LAVORATIVO ). Poi c’è la data e la firma. La dedica continua così – Le piace la poesia? Dante Alighieri scrisse nella “Divina Commedia” : “Fasti non foste per viver come bruti ma per servir virtute e conoscenza” Buona lettura e, a meliora.- Me lo infilo in tasca e le dico “Poi te lo rendo e ti dico com’è. Dovesse mai chiedertelo” Cosi è stato. L’avrà preso dalla sua libreria. Ha tagliato malamente con le forbici il prezzo. L’immaginifica bellezza della regina Antonietta intendea fosse simbolico richiamo a quella di Nadja e, che lei cogliesse l’intenzione. Ecco, quel libro adesso è mio e mi è giunto attraverso questo tragitto di pensieri ed intenzioni. Libro che mi è piaciutoMi piacciono gli invasati che travolgono portando con sé l’onda d’urto che spazza i detriti dei crolli e gli ori delle famiglie nascosti nei comò.