Invidio il vento

Il signore della Cavaliera


Nadia, quella che lavorava al Foster, rientrata dalla maternità, dopo poco è stata licenziata. Pare che fossero ripresi a mancar soldi in cassa. Ma questa è un'altra storiaLa cavaliera della morte Domenica scorsa vado al Foster sul mezzodi, a farmi lo spritz e dare un'occhio ai giornali che mi compro in edicola. Lascio i miei giornali sul tavolo, con il pacchetto di sigarette sopra e lo spritz nel bicchiare appoggiato là, sul tavolo, ormai finito. Mi fumo la sigaretta fuori con Ciano che mi racconta del ritiro della patente per due anni. Ma questa è un'altra storia. Poi torno dentro per riprendermi i giornali che ho fretta per andare a pranzo e trovo il signore dell'altra storia della cavaliera della morte che si è piazzato con davanti i miei giornali e stava leggendo beatamente con quel modo suo da orbo. Gli dico "Mi scusi. I giornali sono miei e io devo andar via" Lui mi guarda come pensasse "Che stà a dire questo?" Gli ripeto "Mi scusi. I giornali. Sono miei. Devo andar via" E lui imperterrito con lo stesso sguardo, finche gli dico Scusi, prendo su i giornali e li piego. Il suo sguardo allora si è fatto sgomento ed indignato. Non ha detto niente, neanche Ma come..? Io l'ho guardato e fatto uno di quei gesti che la testa si piega un pò di lato e alzato le sopraciglia come a dir Mi dispiace. Ma quel suo sguardo mi ha colpito veramenrte. Era come se avessi commesso una villania infame, senza alcun rispetto e lui si sentiva profondamente offeso. Poi ho notato che aveva l'apparecchio su un'orecchio. Sordo come un secchio e, magari era anche spento. Beh, insomma, adesso a raccontarla mi si ripropone quella stessa sensazione di aver commesso davvero una villania imperdonabile. Ieri era la ancora. Arriva ad una certa ora. Mi ha guardato ancora con disprezzo. A me continua a dispiacere.