Invidio il vento

REQUISITORIA


  
 Perchè io, nella mia vita, gli sbagli che ho fattoOgni tanto mi intento un processo. Come ieri sera, seduto ad un tavolo al Foster, nella sala dove ci sono le macchinette. Cerco di colpevolizzarmi, di mettermi alle strette, di richiamarmi ad una coerenza di valori e onestà esistenziali. Sono sensi di colpa, di sconforto per quel che si è. Così gli do voce ogni tanto a quel mio super io cosi poi me lo cavo dai maroni per un po’.  L’USSARO (Requisitoria)Pensi di farcela sempre? Vecchio Ussaro bardato d’uniforme attillata, la spada alla cintola, i galloni d’argento, i bottoni dorati, le medaglie di tante battaglie, pensavi che la fortuna t’avesse reso immune da ogni condanna? Un Ussaro che aveva commesso i suoi piccoli misfatti in tempo di pace. Un Ussaro nei tempi moderni. Pensavi di avercela fatta una volta per tutte? Pensi non ti succederà mai niente? Che nessuno se ne accorga prima o poi? Pensa solo se qualcuno verrà a bussare alla tua porta per chiedertene conto? Pensa solo vecchio vigliacco, pensa solo alle infinite miserie dell’animo umano. Confessa ora, millantatore di una genia di orgogliosi guerrieri, confessa di esserti imboscato nelle loro fila. Pensa solo se verrai scoperto. A te hanno sempre perdonato tutto, impertinente ruffiano. Scrivevi poesie quando gli altri sguainavano le spade nei campi. Facevi la parte dell’ispirato alla corte delle muse. Ora abbassi la testa Ussaro? Provi vergogna? Ancora una volta ti prostri, ti addolori, dici che in fondo erano piccole cose, misfatti  infantili, puerili fastidi? Ti porteranno davanti agli altri guerrieri. Non credo te la possa cavare con un “Oste, porti da bere per tutti”. Prima o poi ti avrebbero scoperto. Sei un impostore. L’hai sempre saputo, mio vecchio Ussaro imboscato. Non aver realizzato nulla e morire sfiniti eh? Almeno non hai generato figli, almeno. Almeno di questo quei figli te ne saranno grati.