Invidio il vento

I misteri della giungla nera


Se mi accendo la sigaretta quando salgo in macchina e parto da casa, arrivo all'edicola del paese vicino che è poco meno che metà. Il paese vicino si chiama S. Antonino ed è un quartiere della città. Mi secca buttarla via ogni volta la cicca quando arrivo. Sicchè cicca in bocca mi avvicino. E' una domenica mattina verso mezzogiorno e la gente è uscita tutta dalla chiesa dopo la messa. Il parcheggio sul piazzaletto dell'edicola è pieno la domenica mattina. C'è una bella signora sui trenta, molto ben tenuta, vestita con garbo, fine. E' li che parla con l'edicolante. Una signora anche lei sui quaranta passa, forse. Mi metto dietro. La signora è la a perder tempo. Io gli direi puo levarsi un secondo dai maroni che cosi vado via? Ho la cicca in bocca e sbuffo. La signora bella e fine si sposta solo perchè l'edicolante mi ha fatto un cenno tipo vuoi il solito? Intanto la macchine dal parcheggio la davanti escono in retro fin quasi sotto l'edicola, che è un baracchino esterno. La signora fine ad un certo punto mi tocca un braccio con pudica discrezione. Gesto questo che mi farà pensare poi. Ci sono persone che hanno questa fisicità. Che devono toccarti quando ti parlano. A me non è che viene naturale questa cosa ma ne apprezzo la strategia empatica e comunicativa. Mi fa sangue. Le uniche volte che mi accorgo di farlo deliberatamente è quando esco con una ragazza nuova. Sicchè questa cosa non la faccio mai ma mi verrebbe. Insomma, la signora che mi tocca il braccio mi fa - Mi scusi - - Si? -  le dico io, intuendo che cercava rogne. - Lo sa che il fumo della sua sigaretta mi da proprio fastidio? - A me verrebbe da fare il sarcastico come impulso ma è cosi carina e fine che le rispondo - Oh mi dispiace, scusi. - Mi vien da pensare ma se siamo all'aperto. La signora riprende - Lei non se ne è accorto ma, siccome il fumo mi veniva addosso ho dovuto farle il giro dietro e mettermi di la. - Io la butterei via la sigaretta ma non  mi andava di buttarla la per terra. Di solito la butto in un tombino vicino alla strada. - Mi scusi - le dico ancora - Pensavo che siccome siamo all'aperto...- Lei mi fà, sempre molto gentile - Lo sa che c'è una legge che proibisce il fumo anche il luoghi aperti come i parchi se vicino ci son bambini? - A me verrebbe da dire che non siamo in un parco ma su un piazzaletto lungo la provinciale. Stranamente non mi inalbero- Adesso, nella scenografia mentale si inserisce l'immagine del passeggino con il bambino seduto sopra. Lei è la che mi dice queste cose, la signora con una certa fisicità e vedo un'altra macchina che esce dal parcheggetto la davanti, in retro. Il passeggino con il bambino sarà a mezzo metro da terra, proprio all'altezza dello scarico. Lo station diesel che esce in retro fa il suo bel po po di fumo che finisce diretto in bocca del bambino del passeggino. Mica se ne accorge la stupida che infervorata nella sua battaglia contro il fumo nei luoghi aperti intanto mi accenna all'America e di come fanno là. Loro che sono avanti in queste battaglie. Mica si è accorta la deficiente che, mentre mi stigmatizzava, un paio di macchine han messo lo scappamento in bocca al suo bambino. Volevo anche dirglielo ma so che è inutile quando sono infervorate in una battaglia ideale.  Qualcosa però quella mattina ci aveva unito. Lei aveva preso un'edizione speciale e in offerta alla prima uscita de "I misteri della giungla nera" di Salgari, che aveva tutte le illustrazioni e le note in appendice dell'edizione originale. Uno spettacolo a quattro euro. Cosi l'ho chiesto e preso anch'io. Lei l'aveva preso per il bambino, immaginando di costruirgli gia una biblioteca futura. Ho un debole per le donne che son cresciute da bambine passando per i libri d'avventura e di formazione per ragazzi come Stevenson, Salgari, London, Twain, Verne, Carroll ecc.Questa signora però non apparteneva all'archetipo che ho registato in mente. Deve aver visto solo quelli di suo fratello mi sa o, forse è ancora troppo giovane oppure di come quelle della mia generazione non ne vengono piu. Ma guarda in che discorsi mi son impantanato.