Invidio il vento

Czeslaw Spiewa -


 "Maszynka do świerkania” Non si sà bene cosa voglia dire. Potrebbe essere un rasoio che taglia l'aria. La polacca che lavora al Foster dice "non capisco", quando gli ho mostrato il testo. Riguarda un fotografo e una vecchia macchina ma pare che le parole non servano. Siano un pretesto all'evocazione di immagini e personaggi surreali, Felliniani. Fantasmi di un'altra era convocati a riesumare le loro glorie senza gioventù.  Czeslaw nasce a Miami nel 79 Poi con genitori e fratelli va a finire in Danimarca e la rimane fino ai suoi 28 anni. Era un co-proprietario del bar Kulkafeen nel centro di Copenhagen e quello è un posto dove vorrei esser stato quando c'era Czeslaw Mozila. Suo padre è un'ucraino, sua madre proveniva dalla Slesia ma questa cosa che Czeslaw abbia voluto tornare in Polonia, prima a dare dei concerti, poi a viverci mi ha molto colpito. Mi ricorda un po Vinicio Capossela. E' simile anche, secondo me, la nostalgia per il mondo dei padri perduto. E' simile il richiamo insopprimibile di una terra che senti tua a cui tornare. E' un mix di musiche che mi ricorda pure il balcanico Bregovic. Cabaret, punk rock, un pop pittorico. Quelle fisarmoniche mi piacciono da morire ma pure il sassofono, il mandolino, il corno francese. Czeslaw è un chansonnier polacco danese dunque e la sensazione è quella di un vagare nelle notti dell'est alla ricerca di qualcosa di vano. Mi piace un sacco. Tornerò su di lui.