Invidio il vento

Del tuo buio non sai niente


Piotr Dumala - Sciany (Walls). Del tuo buio non sai nienteSei solo occhi spalancati che non vedonoBuio immobile dove risuonano dei passiHai cercato una parete e dalla parete l'angoloStai là accucciato. Il silenzio, il buio, l'infinito.Da lì senti dei passi che non sai se vengono o se vannoQuel buio dentro che hai sempre avuto ma non hai saputoSenti dei passi e allora pensi "Passi che vengono"Nel buio non sai niente. Non pensare di esser solo.Qualcuno era la prima di te e, adesso se ne sta andando.Dove và? Dove oltre al buio, dove esiste altro?Il buio ha un buco attorno. Il buco è dove vivi, dove credi.Il buco è una feritoia ma può essere quel che sei: un bucosenza niente attorno. Frammento di un niente. Un'elemosina.E' la che tornerai ogni volta per sapere d'esser niente.Tutto quel che è stato è provvisorio. Non pensare ci sia dell'altro.Ci siamo io e te, solamente e tu non mi vuoi. Temi.Temi quel poco che ci resta. Temi l'illusione e il dolore.Tu sei l'illusione, io sono il buio. Il muro è il niente.(da "Poesie che mi vengono a guardare queste cose qua" di simurgh)
Piotr Dumala è un geniale animatore polacco della scena underground. E' nato a Varsavia nel 56. Kafkiano, cupo, spietato usa una tecnica che è l'utilizzazione di un'intonaco come supporto, del gesso bianco che colora in superficie di nero. Lui andrà a graffiare quel nero superficiale ottenendone il disegno. Parte dal buio per scavare la luce. Poi, ogni volta, cancella la superficie e ridisegna. Questo walls (pareti) è dell'87. Kafka e Dostoevskij sono autori che ha studiato a fondo. La storia è quella di di un uomo in una cella buia da dove pare non ci sia scampo.Chi è in una cella spera che i passi del suo carceriere, sul pavimento di pietra, (vedo se son capace di metterli nella suoneria del mio cellulare) giungano una volta per liberarlo oppure per giustiziarlo.