Invidio il vento

IL GUSTO DEL CLORO


  IL GUSTO DEL CLORO di Bastien Vivès- Perchè non hai continuato con le gare?-Non sono fatta per le gare..- E allora per cosa pensi di essere fatta?- Non so....e tu?- Boh, non so se sono fatto per qualcosa.- Dici?.............- Ti sei mai domandata se ci sono cose per cui moriresti e a cui non rinunceresti mai?- .........- Allora?-..Ci stò pensando............................- Allora?- Credo che ci sono cose a cui non sapreimai rinunciare ma non so se morirei per loro- Tipo?- Non lo sò ancora
Avevo un'ora e sono andato in libreria a ritirare un libro che avevo ordinato e poi mi son messo la a leggere questa grapic novel dove ho trovato quelle parole. Niente di eclatante, una citazione banale, il sapore che lascia in bocca il quotidiano, lo scorrere lento nel fluido, quel riuscire a stare a galla sopra il profondo, sulle cose che ci accadono senza pretestar attenzione. La condizione un pò di tutti. La differenza sta nel badarci o meno. Questa indeterminatezza è una condizione di spaesamento che avverto, che vivo da tempo. L'assenza di un senso profondo che si fa o indifferenza o leggerezza, dipende. Alle volte compare un dolore, un male al cuore, indefinito bisogno d'amore. La storia è su dei mercoledi in piscina, una scoliosi, ti fa bene nuotare, tanto non so cosa fare. Borsone, ciabatte, accappatoio, cuffia, occhialetti. Solite cose. Poi vedi una tipa, pian piano ti piace da matti. Non sai come fare. Il tempo concede sempre un'occasione. Ecco, nuotano assieme, lei gli insegna, lui impara. Sguardi, silenzi, attese, scarni dialoghi, bracciate, germoglia l'emozione, la parvenza d'amore...
lui ha questo sentimento che monta, un'amore riemerge ed in breve sprofondaNel silenzio si crede che non taccia ma dicaLa penetrabilità del fluido, l'amniotica parola,fluisce opaca tra loro, niente è esplicitosi confonde in uno e nell'altro, nel dentro di sèe neanche questo si sà, di sè e dell'altroDesideri, emozioni, sentimenti si sfioranoquel che pareva potesse accadere svanisceLa sirena non la si vedrà piu in piscina il mercoledi.Particolari secondari in vite che contano poco
suoni liquidi - Ligeti - Artikulation l'opacizzazione che l'acqua traspare velando la vista, l'esilità delle storie quotidiane, il teatrino e la scenografia che ci si inventa, minuziosamente si sogna, si pensa, ci si tende e spera, desiderio ed emozione, l'effimero colma gli spazi ed è in questa indeterminatezza che ci si muove, ognuno nel proprio brodo, si riempiono vasche, si impara a nuotare, ognuno con il suo stile, i molteplici modi ed ognuno risponde al galleggiare, al muoversi, al credere di andare e si va su e giu, compiuta una vasca ci si gira, si fa stada ma li dentro si resta, nell'ombra trasparente dell'acqua, bracciate di un corpo che va sotto e riemerge, respira, si affanna, ci si tiene in forma, quelli bravi ne fanno molte di vasche, ed io avverto l'affanno che questa storia mi lascia, che traduco in echi che rimbalzano tra le mie pareti, senza conclusioni ne definitive certezze, una consapevolezza vaga che non ho voglia o paura di ordinare in parole, la lascio cosi, in una condizione metafisica e continuo a nuotare lasciando fare ad ognuno quel che può e dire quello che non sà.
IL GUSTO DEL CLOROdi Bastien VivèsFormato: 16,5x24Rilegatura: Bross., colorePagine: 144Traduzione: Sergio RossiPrezzo: Euro 18,00Collana: That’s lifeISBN: 978-88-96197-15-8