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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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E Poe e Poe...The Raven

Post n°368 pubblicato il 22 Dicembre 2011 da simurgh2
 

E Poe cosa?


(Lorenzo Mattotti)


Lou Reed - The Reaven

 

 Sotto i sassi impari a stupirti

Da bambino sollevavo le pietre, i sassi
Avevo scoperto i piccoli mondi
Imparare a stupirsi di quello
che è sotto gli occhi di tutti
Li dove c’è una linea fragile di confine
dove la brina puo far ancora rumore
Ed è come quasi scavare nell’acqua
Tu sei la che all’improvviso ti pare
che il mondo si sia disabitato
Solo in quel piccolo mondo
Solo tu con i tuoi piccoli occhi
come chicchi di caffè tra i denti
a scoprire tesori sotto le pietre minuscoli eventi
case nascoste da alberi e cespugli
ponti che si congiungono a piccole chiese
lunghe ombre si proiettano sul campo
una sagoma incappucciata sfila
lungo un muro di sassi
le campane suonano nell’ora del desio
in quella luce bianca scolora con un brusio
grilli cicale lombrichi insetti volant
Non sono mai stato più felice di allora.
Là non si può ritornare e neppure raccontare
com'era colmo di beatitudine quel giardino del paradiso.(1)


Quell'albero grosso era mio padre
che vegliava sui mostri che abitavano le mie storie
che giocavano nella mia mente
come la storia 
storia degli Usher, di Poe
la cui casa bruciò nella sua testa
e dell’amore per sua sorella
la cui morte lo fece impazzire
dell’omicidio d’uno sconosciuto
e di quello di un amico
dei richiami dagli abissi infernali
che sembrano non aver mai fondo (2)
Un albero grosso, montagna di roccia
e là potevi sederti sulle ginocchia
e allora i giganti, i mostri, chiromanti sporchi e fetenti 
è li che sapevi trovarli, sotto quei sassi
Sassi che han saputo venire dalle montagne
Far tutta quella strada per lasciarsi guardar sotto
offrire asilo e riparo a piccole insignificanti bestie
e poi finire magari tirati dentro il fiume o un laghetto
Che la sul fondo poi c'è tutta una genia di altri mostri
di Tarkovskji, di Poe, Andersen, Lewis Carol 


(Lorenzo Mattotti)

Bisognava fargli la punta allo sguardo. Diventare bambini specializzati, bisognava. E darci dentro a costruirti mondi segreti. Con i mostri che ti porti dietro fin sotto le coperte e te la, con gli occhi spalancati, bardato a sguainare spade, fughe e tempeste.
Non è che proprio lo capivi bene
quel mondo dei grandi e piccini
La dissonanza che strideva, grattava
che li vedevi scannarsi invece di amarsi
E allora mangiateli vivi, dicevo ai miei mostri.
Da dentro guardavo sotto i sassi
ed era come stare dietro grandi finestre
E' da li che magari vedevo un cielo intero
sparire dentro l'intrico di un bosco.
Era vita strappata quella che sentivo la intorno
Animale sguarniti che hanno perso la loro direzione.


(1)Tarkovskji
(2) Lou Reed - The raven   e quà

 

 

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Commenti al Post:
Eulalie2
Eulalie2 il 23/12/11 alle 15:53 via WEB
Il mio nickname tratto da una poesia di Poe ti ringrazia per l'omaggio ad Edgar
bello il tuo racconto sulla scoperta dei piccoli "mostri" sotto le pietre
Un cupo insondabile mare
di sconfinato orgoglio -
mistero e sogno
m' appare quella mia prima eta';
un sogno, dico, che un estroso
pensiero
popolo' di strani esseri mai vissuti,
che il mio spirito non ha mai veduto.
Oh, li avessi lasciati in passare,
col mio occhio sognante!
Nessuno al mondo erediti
quella mia visione d' allora;
quei pensieri io controllerei,
come per magia, nella sua mente:
giacche' quella fulgente speranza
e quel lieto tempo sono svaniti,
con essi ando' via, con un sospiro:
ma non m' importa che siano periti,
benche' cosi' cari li avessi allora.
E.A.POE
 
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