Blog
Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

ma anche no

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 19
 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

ALMOST BLUE-CHET BAKER

 

 

"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

« Billiele vie dei cardi »

Billie Holiday - Fine and Melow

Post n°381 pubblicato il 18 Gennaio 2012 da simurgh2
 

 

Lester non era il suo tipo. Che non continuasse a fare quella faccia da risentito. Non voleva saperne delle sue prediche. La doveva capire questa storia. Lei non era allora una donna per lui e non lo sarebbe stata mai. Doveva levarsela di dosso quell'espressione che aveva per lei.
Si formarono nella testa di Billie, questi pensieri, non attraverso delle parole ma in un un altrettanto risentito sentimento. La infastidiva a morte vederlo con quell'espressione sulla faccia. Erano stati a letto assieme, l'avevano fatto si ma che voleva dire? Lui era il piu gran sassofonista al mondo e tra di loro c'era un'intesa impareggiabile ma non ci sarebbe mai stata assieme a lui, il presidente Lester.
Lester non voleva suonare. Non gli veniva niente dal cuore. Si era messo in disparte, seduto ad un tavolo e diceva che non avrebbe suonato. Stava male diceva, aveva la febbre. Andarono a dirlo a Billie e lei sbuffò. Che si credeva? borbottò Billie tra sè. C'erano i giganti quella sera a suonar per lei. Oltre a Lester c'erano Ben Webster, Gerry Mulligan, Roy Eldrige, Coleman Hawkins , o no?
Lester si incazzava ed era risentito per come si era ridotta. Loro sarebbero sempre stati, piu che amici come un'unica nota spaccata in due. Lester era arrabbiato per come si era ridotta la sua Lady Day. Per questo il loro sodalizio si era incrinato e lui non voleva assistere alla sua autodistruzione.

Va consumata la voce, come la vita
quel filo che ti resta, sottratto al fiato
dove convergono le vie dello scambio
ad officiarne il rito sacrificale e la forza
che imprime movimento alla ruota
che rompe i silenzi dei venti e della vita

Billie inizia a cantare - Il mio uomo non mi ama mi tratta oh, così male. Il mio uomo non mi ama mi tratta male. Lui è l'uomo più terribile che ho mai visto...- La canzone è "Fine and Mellow". Parla di infedeltà. L'aveva scritta lei che, di infedeltà ne sapeva un bel pò. C'è la dolcezza di chi è perduto nei suoi  occhi, di chi ha visto e taciuto. Il jazz è musica che conia l'intesa, l'altro da sè, l'empatia. Improvvisa. E sono folgorazioni effimere che il vento un'istante dopo porta via, irripetibili, come un bacio rubato. La perfezione non dura mai, se non nell'istante in cui consuma. Ben Webster attacca a soffiare caldo il suo assolo blues e Billie ammicca, gli fa le moine, come una gatta e vuol far un po dispetto a Lester e al suo muso duro...fanculo và.
Lester si alzò avvicinandosi alla band. Ben aveva lisciato il pelo a quella gatta con quell'assolo. Si siede un'attimo nella sedia di quello studio televisivo. Lester si alza quando ancora Ben sta suonando, come a dire tocca a me . In quella torbida e scura voce, quanta luce. Ha gli occhi gonfi Lester, gonfio è il suo cuore colmo, colma è la coppa e par traboccare, la corona è l'orlo, come l'eterna ghirlanda brillante, è cerchio che si chiude, anello che promette e si dona. Lester soffia nel sax quel traboccamento. Non è neanche sta gran cosa, cosi, ma qualcosa in quell'istante accade: il sublime. Billie fa un duetto con i suoi sguardi e le poche note soffiate da Lester. Poche note strascicate, che dondolano ruffiane come un gatto che si struscia. Non c'è niente da esibire, in quella voce spenta, quella cenere ha conosciuto il fuoco degli dei. Divampa in pochi attimi, l'assolo muto di Billie, le ciglia che si inarcano di Lester come a sancir l'intesa e la tenerezza che di loro sanno, mentre la testa un po sprofonda nelle spalle, come a dire - Che ci posso fare?-.

Il sublime si sovrappone alla necessità
e cosi sancisce il suo inganno, chiude il cerchio
in poche note ciò che è perduto, dentro gli occhi
deve rinunciare all'unicità di ogni altro
e si sancisce la necessità dello scambio
Ciò che esiste una sola volta e per poco tempo
non puo essere commisurato ad altro tempo
Una vita breve, maledetta e irrecuperabile
Della vita poi rimane solo una lunga stanchezza.
La vita, pare dire, è irreparabile e irripetiile.
Non ci resta altro vecchio Lester, ne a me ne a te. 

Lester morirà due anni dopo. Si chiuse nella sua stanza senza parlare piu con nessuno. Stava la a guardare fuori dei vetri la strada, la gente che passava, il suo sguardo perso, la bottiglia in mano. Billie quattro mesi dopo, a 40 anni. Senza un soldo nel suo conto. La cirrosi. In quegli istanti del video, in pochi attimi una vita intera. «Lady Day got diamond eyes, she sees the truth behind the lies». (U2)
Angel of Harlem

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/simurgh/trackback.php?msg=10987158

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Eulalie2
Eulalie2 il 18/01/12 alle 13:17 via WEB
Stupendi Artisti !
Oltre che essere incantata dalla loro musica con queste voci che ti vibrano dentro , sono anche profondamente affascinata dal loro vissuto, dove “una via di mezzo “ non era contemplata nelle loro vite , vissute come “un fuoco che arde “ fino alla fine .
Giorni fa volevo fare un blog su Robert Johnson “il bluesman del diavolo”, ne approfitto per postare qui qualcosa di lui
<<Devo correre, il blues viene giù come grandine. La luce del giorno continua a tormentarmi... c'è un segugio infernale sulle mie tracce.>>
(Robert Johnson, Hellhound on my Trail )
Grazie Simurgh
clicca
 
claudia.sogno
claudia.sogno il 18/01/12 alle 19:26 via WEB
quello scambio contiene sempre qualche uccisione? nella ruota nel movimento che rompe i silenzi dei venti,della vita nel punto di scambio...di congiunzione è lì dove avviene il rito sacrificale?
Prima dello scambio percorriamo le vie,dedalo di sentieri invisibili, cantando il nome di ogni cosa,piccole cose d'infinita umiltà,branzini castagne pigne di sassi,queste note rimangono sulla terra come una scia,formando una via,una mappa,un'antenna...come le briciole di pollicino insomma,a patto di riconoscerle ci conducono a quel punto di scambio : la distanza fra i due luoghi fino a quel punto è la cifra del pezzo cantato il sublime,
poiesis è creazione
devi vedere,cantare...creare,allora è il codice,seme_radice,la pista,l'orma, la via,lo scambio,la forza,
l'irripetibile che sempre rinnova
Immagino così i nostri cicli di canti,a "ripetere" le nostre assenze :qualche baracca nel deserto,poca è la pioggia,irregolare..luoghi,i nostri,dove muoversi vuol dire sopravvivere..e sentirsi a casa la possibilità di lasciarla,non è a forza il posto in cui ci si nutre ma è dove si "sta",dove si sanno a memoria i rifugi,invincibili dove si è.
Il movimento,il primo,si fa timoroso e vulnerabile,cordone ombelicale da barattare,intenzione, dove l'itinerario dello scambio "è" la via stessa del canto.Quando due vie s'incontrano ognuno canta il suo verso,nella sua unicità
la forza che congiunge non è una reazione,io credo un impluso
è Armonia,lunghi bemolle sposano l'onda di arpeggi e glissando
Se vuoi sangue nuovo devi camminare e fare tappa,diceva quell'uomo che mi ha insegnato a sussurrare ai cavalli,
una sorta di luogo di concepimento,paternità parallela dove posare il capo quando si è stanchi
(tornare dentro)
In fondo il contrario di quello che diceva Pascal che attribuiva la fonte di tutte le nostre sofferenze a non essere capaci di starcene tranquilli in una stanza,salvo lo svago per successiva rovina? Dostoevskij scriveva che per riconoscere la nostra umanità dobbiamo partire abbandonando i legami...credo che il movimento non sia allontanamento nè fuga,piuttosto ricerca di scambi..doni,baratti,la direzione a seguire il lampo del tuono..tu_tun
dove c'è lampo acqua sarà.. br>l'aridità crea l'urgenza,nel balzo il rimbalzo... Così a volte si resta in ascolto,come oche in volo che registrano cori di rane sotto di loro e sanno di sorvolare la palude...come delfini che triangolano,come un cieco che tocca i lati delle cose...come il volo della sterna..che nidifica nella tundra sverna nelle acque antartiche e poi vola di nuovo al nord...
da un vello il filato,nella sua unicità
Così noi come sacerdotesse shamanka risaliamo la corrente al Klin Otto,dentro notti di nebbia e voghiamo a tempo,prima da una parte sola,una battuta a mezz'aria poi via dall'altra,
e tra le dita man_teniamo solo una corda intessuta di perle intrecciata di nodi-segnano il tempo- fino a quando contando quei nodi che ci lasciamo scorrere via tra le dita il verso che stiamo cantando diviene altro da sè,è l'intesa,
avviene lo scambio, il nodo scioglie l'ottavo...
nella sosta il sublime,della vita l'irreparabile
Per tornare,ora,non avremo che da cantare al contrario
Bellissimo post,come sempre qui alla tua baracca.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2lightdewklausmannSkorpiodgl8galex5PerturbabiIetucci.lucreziamiglioserosselladf79emma01vivhotmailsilvia79dgl1boezio62lucedarivaombrosaroberto.menga
 

ULTIMI COMMENTI

Trovato adesso questo post, per puro caso, dopo anni....
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
 
Ecco, cercavo tracce o indizi di spiegazioni di questi...
Inviato da: Lorenzo
il 13/10/2017 alle 01:18
 
https://youtu.be/yYHQmjAbwXw
Inviato da: emma01
il 18/04/2017 alle 16:53
 
Indugiò, sempre qua e là muovendo - Poi timidamente Bussò...
Inviato da: lontradelbosc
il 08/04/2017 alle 21:28
 
grazie..
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 20:30
 
 

DARK PRESENCES

site statistics;1&autoplay=1

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

SAINKTO NAMTCHYLAK

 

I LIBRI SUL COMODINO

-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963