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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
« Un altro Ohran | diario dalla palude » |
Un dettaglio viene a sconvolgere tutta la mia lettura; è un mutamento vivo del mio interesse, una folgorazione.
Il sasso
Quà, il cosidetto poeta, intende parlare di un sasso che ci aveva messo un milione di anni per arrivare sul fondo di un laghetto, dalla montagna da cui si era staccato per farsi la sua vita, e dal laghetto risalire fino alla riva. Riflette sul potere dei giganti e dei draghi sulle cose inermi
Il sasso Millemilemila e poi ancora millemila riempire di ghiaino un intero piazzale, un cortile, una piazza Finchè un giorno, non si sà come ma insomma per finire la storia i tre sassi, il sasso, due sasse si trovano sulla riva scoscesa del laghetto E arrivi tu, con le tue idee per la testa, di lanciare questi sassi per chissà quale rito o espressione poetica e li prendi su Un sasso, due sasse e li lanci nel laghetto, per sentire il pluf! e sapere che vanno sul fondo, per amore del gesto, del lancio, del volo Quel sasso bello, tondetto, ammirato che ci aveva messo milioni di anni per arrivare dalla montagna al fondo di quel laghetto ecco Ecco, per un chissà che cosa in una domenica di noia vien preso su e lanciato nell'acqua. Per infrangerne lo specchio. Potevi prendere un rasoio. Quanti ne ho lanciato io al di la del fiume solo per diventare un campione
Perché ci fa paura quando dicono ( Aldo Nove)
" E se gridano gli alberi, se i monti (Aldo Nove)
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SAINKTO NAMTCHYLAK
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-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
Mi vien così da accostare queste due poesie (assonanza libera e personale )...
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Le pietre
Sento cadere le pietre che abbiamo
gettato,
cristalline negli anni. Nella valle
volano le azioni confuse dall’attimo
gridando da cima a cima degli alberi,
tacciono
nell’aria più leggera del presente,
planano
come rondini da cima
a cima dei monti finché
raggiungono l’altopiano più remoto
lungo la frontiera con l’aldilà.
Là cadono
le nostre azioni cristalline
su nessun fondo,
tranne noi stessi
Tomas Tranströmer
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Perché ci fa paura quando dicono
le pietre cosa siamo ancora prima
di noi. Prossime a noi ma più vicine
a noi che a loro ritorniamo sempre.
( Aldo Nove)
reclama una forza empirica
una violenza che si scaglia
Il fiato che si espelle
le dita nella presa
la schiena che s'inarca
Nello scagliare si esaurisce
la tensione al volo, lo sguardo
che segue la traiettoria
I nostri passi incerti
i sassi scagliati contro noi stessi
il fondo oscuro che li accoglie
La traiettoria è il volo
Un'iperbole che si eclissa
La solitudine del sasso
...............
si eclissa il sasso
sul lago dove affonda
colpisce la luna
galleggia sul laghetto
ghiaccio cattura
rompe il ghiaccio del lago
frammenti di stelle
cadendo incendiano
il bosco scuro