Blog
Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

ma anche no

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 19
 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

ALMOST BLUE-CHET BAKER

 

 

"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

« La linea di minor resistenzaTonino Tonino la tua Gue... »

Narimi narimi

Post n°420 pubblicato il 21 Marzo 2012 da simurgh2
 

Dal diario di quel 3 marzo,
alla stazione avevo comprato due libri
L'altro era "Lo stesso mare" di Amos Oz.
Al bar della stazione, scrivevo una nota.
Leggevo a quel tavolo tondo davanti al banco.
Sul tavolo lo spritz della stazione di Mestre.
Tra i piu buoni che si possano bere in giro.
Di fronte una colonna, di fianco un cartellone.
Sul frontespizio ho scritto la data, il luogo e
dove andavo. Poi apro il libro a caso,
faccio sempre cosi, e prendo una frase.
Un gioco, come fosse un oracolo.
Faccio roteare gli occhi sulla pagina, poi li faccio cadere
Le parole erano "..astuzie e segreti.."
Saranno le parole che scrivo.Poi continuavano cosi:
"..di donne aggraziate concimaia coperta di teli di velluto, risa soffocate ghigni di vicine ghigni di zie che ammiccano accarezzano acide adagio adagio le tendono sopra una rete serica, trame di donne che intrappolano incatenano in un intrico di bava di ragno esile e diafana, adagio adagio iniziano a segreti di congiura, impasti di menzogne montagne di cuciture, sadalizio malizioso contro il sesso maschile, combinazione di antichi stratagemmi profumi delicati, monili unguenti, occgi occhi malocchio. Nadia ricorda una bambina prigioniera nell'angusto sacrario di un culto femminile, regole di decoro regole di mestruo regole di senno virtù di candore e malizia, cipria e creme, l'indole maschile che bisogna imparare tanto a svegliare quanto a spegnere...ecc ecc"
Questo libro lo inizierò al ritorno.

 Usignolo
"Nadia Danon: poco prima di morire un usignolo su di un ramo  l'aveva svegliata. Erano le quattro di mattina, prima ancora che  fosse luce:Narimi narimi diceva l'usignolo.
..... Le  lastre parlano chiaro. Guardi lei stessa: nessuna metastasi.
....Quattro di mattina prima che sia luce: Nadia Danon comincia a  ricordare. Formaggio di capra. Un bicchiere di vino. Uva. Fiato  di sera lento sui colli a Creta, sapore d'acqua fresca, un pino che  stormisce, un'ombra di montagne che si posa su tutta la  pianura. Narimi Narimi cantava l'usignolo, laggiù. Ora mi  siedo e ricamo. Prima che sia mattina avrò finito."

pag.2

Narimi narimi...il giorno dopo al lavoro, mi veniva in mente il canto dell'usignolo. Narimi narimi, sempre in testa. Una piacevole ossessione. " poco prima di morire un usignolo su di un ramo  l'aveva svegliata. Erano le quattro di mattina, prima ancora che  fosse luce:Narimi narimi diceva l'usignolo.

E ripetevo questa frase a memoria. Narimi narimi è il suono del canto dell'usignolo, dicevo a chi mi chiedeva, dicendo poi  "..poco prima di morire un usignolo su un ramo l'aveva svegliata. Erano le quattro di mattina, prima ancora che fosse luce. Narimi narimi diceva l'usignolo". Nadia Damon non riusci piu a finire quel ricamo. Ricompare ancora, in qua e in la nel libro, come un loop, quel narimi narimi a lei poco prima di morire.
Narimi, narimi,... andavo il giro la al lavoro, con aria svagata  e rapita, dicendo "...poco prima di morire un usignolo ecc." Come una nenia ossessiva e ipnotizzante . Anche adesso che l'ho finito quel libro, questa frase mi viene in mente. Poi andrà a rintanatsi in qualche anfratto scuro nella mente. Potrà rimanere la anni e anni. Poi, un giorno sentirò qualcuno dire Narimi narimi. E io lo sposerò. 

 
canto notturno dell'usignolo

Narimi, narimi

Narimi narimi è il segreto che sta dentro la parola
Dentro stà il suono di rimani, risuona
Narimi è una gemma dai riflessi di diamante
Rimani narimi fino alla luce di domani
Narimi è la luce della luna prima del mattino
che il suo canto invoca e sfiora; Rimani.
Dammi la mano. Andiamo a casa ora, Narimi.
In quel mattino dove, dalla gemma alla foglia
un volo perfetto di ala ogni mattina luce sfiora
Gli usignoli maschi conoscono piu di duecento strofe
Alla notte diversi dal giorno i loro repertori
L'usignolo un giorno prese nel becco un tuo capello
E' impastato ora con fili d'erba e bastoncini nel suo nido
Narimi è quel canto che ingravida l'aria che respiri
Narimi è Rimani fino alla luce di domani
Narimi è sete, lo sbalzo, la tana
Narimi son perle di neve, l'abbaglio
Un soffio improvviso. L'aspirazione anticipata
Narimi è fiore, narimi è dolore
che accoglie col tutto nelle sue venature
Narimi ritorna, ripete la luce
Rimani lei canta, tu nasci.
Narimi sa saltare dal ramo, con fede buttarsi . E' una forza che prega colori, la luce sostiene. Rimani. Rimane nel timbro di voce sottile che alla sera richiama della paura il silenzio a lavare. Narimi è potenza minuta della notte, la rima finale.. Narimi non si lascia bastare, non si lascia rimanere mai. E' un biancopianto di ultime note soffiate sotto la porta la sera che chiude, un lamento disteso che cresce perchè il giorno muore. Narimi lo sa, indica e chiama. cantando rimani, inchinata distesa Chiamando piange, afferra la tua mano, dentro il destino, narimi avvicenda le vite, ti stringe  giurando una promessa, narimi è solo vita.

Questo è tutto quello che al mondo si sà di Narimi, il canto dell'usignolo

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/simurgh/trackback.php?msg=11169547

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
fino alla luce il 21/03/12 alle 23:35 via WEB

E' una intesa fra regni di pietra, di ali, di nidi, mosti di_vini.
Tesse I'll succo una trama,
pista del canto la via che mantiene degli acini I fili
Ci innamoriamo di certi alberi,ne carezziamo gli anelli come ghirlande ,
brillanti nel loro alfabeto I'll segreto del seme, l'afferrarsi di braccia la sera
Un canto moto di terra che del mondo gira le viti
alla sua forma piu' pura
biancovolta matrice infinita.
Dell'acqua ascensore sta sotto tutto I'll rumore,
là,quel canto lo afferri lo stringi,
un orlo sta al giorno, punto croce la notte,lo cuci
lo canti in segreto
-dammi la mano,Narimi
-siamo bambini abbastanza per respirare cio' che non si vede che trema-
Narimi e' al petto una stretta, un cielo di buio leggero alla notte
è un latte che entra dentro la stanza, che nasce in avanti
fa l'alba vicina e laghetti di adoro negli occhi
fino alla luce di domani,rimani,Narimi
c'è un usignolo che canta,col lago nel cuore
la notte,
occhi chiari negli occhi
rimane
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
simurgh il 22/03/12 alle 11:14 via WEB
Tonino Guerra ha sentito narimi
ch’u s lasa tròpa ròba ch’l’a n s vaid piò:
che lascia troppe cose che non si vedranno mai più
Un'intesa tra regni, nel suono i suoi segni, la voce
che come l'aria è una roba lizira
che ti gira intorno la tu testa
e la dvénta piò ciara quand che t’roid e ridi.
Poi si toglie il cappello, fermandosi davanti
alla devastante e crudele bellezza di un mandorlo in fiore
Narimi è il suono dell'ingenua bellezza
della lepre che scappa, come la cerva agogna l'acqua
come il passero ramingo al nido..narimi, narimi
L'orlo sta al giorno, punto croce la notte
cosi Tonino ricamava la poesia semplice del canto
-Mitèiv disdai. Sa vléiv? Vléiv un bignè?
Sedetevi quà. Cosa volete? Volete un bignè?
Poi si va tutti quanti a Pennabilli a vedere cosa ha tirato su
o a parlare di cose un pò filosofe sotto la pergola
del bar della piazza, davanti la chiesa, a misurare
il torbido o la schiarezza della luce, se piove o se no
Tonino aveva in tasca delle lettere del suo zio muratore
che era andato in cina per via di mettere a posto un pò la muraglia
e non era tornato mai piu. Da la scriveva delle lettere
racconti meravigliosi di genti e di posti
Poi pian piano non ne erano arrivate piu
La sotto la pergola tonino e gli altri sognavano
Si infervoravano a mezzi litri di vino bianco Albana
dicendo di voler partire per la Cina in cerca dell'Imperatore
Narimi, narimi cantava l'usignolo sul ramo
Prima del mattino che il suo canto invoca e sfiora. Rimani
Fino alle otto e mezza Tonino ha aspettato un bignè
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
simurgh il 22/03/12 alle 11:15 via WEB
Mi vien voglia di farci un post, dopo se ho tempo
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Fino alla luce il 22/03/12 alle 11:38 via WEB
Si è tolto il cappello davanti a quel mandorlo in fiore,son volati nel bianco i colori delle sue farfalle
Amava la neve,la chiamava il "nevone" quella grande nevicata,anche l'ultima che ha visto a Pennebilli
Voglio la musica.
hai detto,Tonino,soffiando il filo di voce,negli occhi la primavera
Ieri,una musica armena cantava,narimi
Tu risalivi sull'Ararat,unavoltapersempre
rimane il suo ricamo,infinito
la lepre è saltata da quella tua tasca fantastica,giocherà con noi sul ghiaino,lancerà le sue pietre morbide
disegnando millemila rayule
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2lightdewklausmannSkorpiodgl8galex5PerturbabiIetucci.lucreziamiglioserosselladf79emma01vivhotmailsilvia79dgl1boezio62lucedarivaombrosaroberto.menga
 

ULTIMI COMMENTI

Trovato adesso questo post, per puro caso, dopo anni....
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
 
Ecco, cercavo tracce o indizi di spiegazioni di questi...
Inviato da: Lorenzo
il 13/10/2017 alle 01:18
 
https://youtu.be/yYHQmjAbwXw
Inviato da: emma01
il 18/04/2017 alle 16:53
 
Indugiò, sempre qua e là muovendo - Poi timidamente Bussò...
Inviato da: lontradelbosc
il 08/04/2017 alle 21:28
 
grazie..
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 20:30
 
 

DARK PRESENCES

site statistics;1&autoplay=1

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

SAINKTO NAMTCHYLAK

 

I LIBRI SUL COMODINO

-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963