Invidio il ventoma anche no |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- Suggestioni effimere
- la finestra
- N u a g e s
- La Donna Camel
- RUMORI SECONDARI
- surfista danime
- ALABURIAN
- parole imprigionate
- Lettere dal delirio
- ... ININ-FLUENDO ...
- LUNA DI MARMELLATA
- Il Gioco del Mondo
- In punta di piedi...
- Mondo Jazz
- InsonniaCreativa
- hasard et nécessité
- Io e Sara
- LUOGHI PERDUTI
- odeon 3.0
- Nuda
- Esercizi di memoria
I MIEI LINK PREFERITI
ALMOST BLUE-CHET BAKER
"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
Messaggi di Ottobre 2011
Post n°342 pubblicato il 31 Ottobre 2011 da simurgh2
"Sincronie di errori non prevedibili" Li ho visti un paio di anni fa a Venezia. Forse anche tre o quasi quattro adesso. Guardavo questa danza da teatro (?) ma pensavo alla prevedibilità o meno degli errori. Mica che me lo facessoro capire loro con quella specie di gesti e danze, macchè. Voci corpi e suoni agli arresti domiciliari, quella sorta di tensione data dalla costrizione, dal frustrante. Uno guarda questi gesti e capisce che sono errori, indisciplinata scoordinanza. Lo fanno apposta, devono trasmettere un'idea. Avevo lo stomaco che brontolava, ricordo bene questa cosa, avevo fame. Stavo la a smenarmela nel farmi digrignare in testa questo concetto, incipit o assunto delle sincronie di errori non prevedibili. Lo facevo per poi far bella figura con la tipa che era con me, che facevo dei ragionamenti interessanti e gia questo secondo me è un errore che si sincronizza poi con altri per analogia e conseguenza naturale. Gli errori, non è che uno vuole farli, anche se spesso gia prima ne ha il presagio. Se c'è qualcosa che si puo considerare prevista è che l'errore verrà a palesarsi e sicuramente deriderci, che non c'è niente di peggio. Personalmente sono affezionato ai miei errori, non mi pare d'esser altro. Forse attraverso quelli ho sviluppato quel che sono. Sempre pronto a rifarne. Ho un rapporto affettivo con loro. Inevitabilmente si è legati per quanto li si voglia negare. In fondo l'imprevedibile è la parte seducente della vita. Che lo siano gli errori e anche gli amori. Questa è una frase che dovevo dire a quella là. L'errore è un vecchio ordine delle cose che tenti di scardinare. E in uno scarto si annida l'errore che la previsione non ha anticipato ne previsto. Certo che a guardar questo spettacolo si capiva che uno da piccolo aveva avuto delle esperienze insane e piu tardi letture conturbanti e schifose. non c'è narrazione, ma solo accadimento, "Sincronie di errori non prevedibili". Allora, ragionando con lei dopo, quando eravamo andati in un bacaro a bere due ombre tre e mangiare dei cicchetti, io ho capito delo scarto, del margine che l'errore concede e della sua prevedibilità, che se non fai delle cose delle altre non accadono e le sincronie vengono a saltare, e che quello spettacolo mi insegnava questo e tutto il resto che non doveva accadere. Allora gliel'ho detto: Guarda che io e te non possiamo metterci assieme sai. L'hai capito?, gli ho detto. E lei:" E perchè?".
|
Post n°341 pubblicato il 30 Ottobre 2011 da simurgh2
Erano due che fuori del cinema facevano un ragionamento Lui ha detto Lei gli dice Lui le dice Lui dice ancora Lei dice Poi a casa ho guardato. Lui si muoveva da scienziato. Cercava la matematica del me la dai?
In matematica, un'equazione (dal latino aequo, rendere uguale) è una uguaglianza tra due espressioni contenenti una o più variabili, dette incognite. |
Post n°340 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da simurgh2
Conturbante è la storia delle sorelle. Una favola per grandi, anche se, l'elemento del conturbante attraversa consuetamente le favole per bambini. Ciò che inquieta, angoscia, ha delle proprietà attribuibili al piacere. Almeno quando gli si accede attraverso robe cosi, romanzi, film ecc. Una sublimazione, un ricorso esterno, protetto che ne permetta l'accesso, senza pericolo, pero vivendone analoga emozione. La paura piace. diamanda galas-Vena cava (nota) Unheimlich è una delle parole che mi piacciono di piu. E' riferita al perturbante in psicologia. A ciò che il famigliare nasconde di spaventoso, sconvolgente.
"Moltissimi anni fa un terribile temporale fu testimone della nascita di due sorelle, due bambine unite l’una all’altra dai capelli, forti come radici. Quando furono separate un urlo squarciò la notte. Crebbero in solitudine, in un mondo tutto loro a cui nessuno poteva accedere… fino a una primavera in cui una delle due conobbe l’amore."
"Adesso ho bisogno soltanto dei tuoi occhi, guardami e non tornerò a dormire."
Matz Mainka è un autore, illustratore e vignettista tedesco. Ha vissuto in Giappone e in Spagna, dove ha iniziato a collaborare con l'illustratrice Ana Juan, con cui ha realizzato Sorelle.
|
Post n°339 pubblicato il 27 Ottobre 2011 da simurgh2
Ci sono giorni che senti Quando l'assenza di ombre
Nel soccorso della nebbia
E tutto
E’ un ottagono, è un poligono |
Ci sono dei giorni che non hai niente da dire. Chi non ne ha? Penso che anche quando non hai niente da dire, dire bisogna dato che non s'è mai visto un bel tacere. Anche quando cosi, al volo non hai argomenti e non ti viene in mente niente. Quendo sei cosi ti senti inutile, svuotato.Il niente ha a che fare con il vuoto. Tutta la vita in cinque minuti. Ad esempio se andassi da Fazio e lui mi chiedesse raccontami la tua vita in cinque minuti. Niente, direi, non è successo niente. Ad esempio, se adesso qualcuno mi vedesse, che devo avere una faccia strana e mi chiede cos'ho?, io gli direi niente. Come niente? si ved che hai qualcosa. Nel niente c'è sempre qualcosa, allora. Non ne vuoi parlare o non ne hai voglia. Del niente non si vuol parlare ma qualcosa nel niente disturba. Oppure magari non voglio mi si dica poi, ma dai, non è niente. Ecco. Come niente? Magaro ti compatiscono anche, ma non capiscono niente. Io una volta sono stato vuoto, ma non è niente. Nulla.Mi viene in mente "L'essere e il nulla" di Sartre. Devo aver avuto 17 18 anni. Non so neanche di cosa parlava. Non mi ricordo niente. Non mi ha lasciato niente. Leggevo cose strane di filosofia a quel tempo. C'era Sartre e Camus in quel periodo, assieme ad Adorno, Heidgger, cose cosi. L'esperienza del nulla. Uno si sente una nullità. Di questo post non posso pensare dopo ma va, non si fa niente. Ci vuole pazienza con chi non ha niente da dire. Ti dicono ma allora sei una testa di cazzo. Nel nulla si trovano delle cose. Il vuoto per me non è vuoto. E' una condizione umana. Puo anche essere una condizione di benessere. Non avere pensieri. Gran bella cosa. Tirar fuori qualcosa dal niente ti farebbe sentire un po mago, un prestigitore del nulla. Fare dei gesti, sembrare che stai facendo qualcosa. Ci vuole immaginazione. Non possiamo farci niente quando l'immaginazione parte. Don Chisciottee i mulini a vento, ci hanno scritto un libro no? Aria, aria fritta. A livello di fisica, non credo che il niente esista. Ci vuole pazienza per me. Un nonnulla. Ci sarà un confine tra il nulla e il resto. Devo stare attento a quel momento, quando oltrepassi il confine. C'è qualche sostanza a parlare di questo? Non se ne parla mai, eppure tante volte ci sentiamo cosi, nullità senza niente da dire. Eppure dentro di noi, quando sentiamo di non aver niente da dire ne abbiamo di cose. Solo che non sapppiamo come dirle o ci diciamo che è meglio non dirle, oppure quel niente ha un suo linguaggio. Dev'essere quel libro che sto leggendo: Kafka sulla spiaggia, di Murakami. Per me i libri hanno la loro influenza. Ad esempio ieri sera mi sono sfogato e stamattina mi sentivo vuoto, spossato. Un'esperienza placida e fluida del niente. Una condizione d'amore. La testa svuotata ha a che fare con il nulla? Mi sa che parlerò ancora del niente che sento delle volte Della bugia che sta alla base del mondo (Baustelle) Non Sto Pensando a Niente di Fernando Pessoa |
ULTIMI COMMENTI
SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
Inviato da: Lorenzo
il 13/10/2017 alle 01:18
Inviato da: emma01
il 18/04/2017 alle 16:53
Inviato da: lontradelbosc
il 08/04/2017 alle 21:28
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 20:30