CALEIDOSCOPIO

"COME" FARE IL MURETTO FIORITO


Costruire un giardino rocciosotesto e disegni di Lidia
Jardin Exotique Eze Cote d'Azur (foto di Trem).Il giardino roccioso ha origini relativamente recenti, si può farrisalire la sua origine alle collezioni di pietre particolari la cuimoda iniziò nel Rinascimento e si protrasse per oltre tre secoli.L'Umanesimo e il Rinascimento videro, insieme ad un rinnovatointeresse per la letteratura, la filosofia, l'arte e la poesia, ancheuna grande attenzione per la natura e per le sue curiosità. I ricchiSignori collezionavano spesso non solo oggetti d'arte, ma anche“meraviglie del mondo naturale” (pietre, spugne, conchiglie, ossa dianimali acquatici, ecc.) che raccoglievano in grotte adornate di statuedi pan e sileni, o di altre figure mitologiche.Questa moda divenne molto forte in periodo manierista, in cuil'elemento della conchiglia, simbolo di rinascita, fu molto utilizzato.Sebbene altalenante, l'uso di raggruppare le pietre in piccoli o grossiinsiemi, più o meno vasti, è una costante nella storia delgiardinaggio, ma la vera e propria moda delle “rocailles” scoppiò inepoca tardo barocca (il termine “rococò” che noi utilizziamocomunemente per indicare questo periodo deriva infatti dall’uso diammonticchiare le rocce).Durante il periodo del “paesaggismo inglese”, le rocce naturalierano spesso scavate o intagliate per formare grotte, entro cui sipiantavano delle felci o altre piante da ombra. Tutto doveva sembrarespontaneo, non artifioso, perché allora vigeva la regola del “minimoartificio”. In quel periodo le rocce e grandi massi furono usati inmaniera anche molto spettacolare, creando scenografie suggestive.Successivamente il senso del pittoresco che animava ilgiardino all'inglese, fu corrotto dal languore romantico ed esasperatoad estremi che ancora oggi vengono additati come esempi di “storico”cattivo gusto.
Jardin Chateau de Vendeuvre. Giardino con giochid'acqua, fontane e getti d'acqua che si mettono in funzione alpassaggio di persone, creando giochi e "scherzi" (foto di Trem).Ma il vero e proprio giardino roccioso– il giardino roccioso moderno – forse non sarebbe nato se non ci fossestata una forte influenza del giardino giapponese, fatto di elementinaturali (come sassi, sabbia, acqua,...) disposti secondo regoleprecise dettate da una visione filosofica del mondo.Molti paesaggisti moderni si fecero influenzare in questo senso dalGiappone, soprattutto nella prima metà del '900, anche se il “roccioso”come lo intendiamo noi, era ancora lontano dal nascere.Dapprima il giardino roccioso fu utilizzato per coltivare quelle pianteche vivono oltre il limite di rusticità degli alberi, cioè le pianteche i giardinieri chiamano “alpine” o“da alpinum”.Uno dei pionieri di questo tipo di giardinaggio fu Sir Reginald Farrer,che ha lasciato molte e importanti indicazioni a riguardo.Ma il giardino roccioso piaceva tanto che si modificava incontinuazione per andare incontro alle esigenze di coltivazione di chine voleva uno.Un tipo di giardino roccioso molto conosciuto in Inghilterra, adesempio, deve – io credo – la sua struttura alle romantiche visionidella fredda e sassosa Scozia, che si tingono di rosa quando l’ericafiorisce.In questo tipo di ambientazione ricreata artificialmente le pietre sonodisposte orizzontalmente, a formare dei piccoli e bassi cumuli, entrocui inserire piante acidofile, amanti dei terreni drenati, tra cuispiccano erica e la calluna.Un altro tipo di sistemazione che ha avuto molto fortuna è al latodi corsi d'acqua artificiali o naturali, o laddove di fosse un pendioscosceso.Molti considerano “giardini di rocce” anche i lastricati di pietralocale, in cui lasciare delle zone vuote per piante striscianti come iltimo.Anche il muretto a secco con inserite alcune piante decombenti puòessere considerato un giardino roccioso.Naturalmente la moda del roccioso si estese a tutta l'Europa, compresele regioni mediterranee, dove purtroppo non era possibile coltivare lepiante per cui il roccioso era stato originariamente creato, cioè lepiante alpine. I giardinieri mediterranei quindi pensarono a tutte le essenzeendemiche del bacino, soprattutto a quelle che vivono nei pendiiassolati e battuti da venti salsi, cioè le piante della macchia mediterranea e della gariga, come euforbie, lavande, cisti, corbezzoli, lentischi, agnocasti. Spesso a queste piante autoctone venivano associate delle cactacee, come le agavi.
Giardino roccioso alla Mortella.Esistono splendidi esempi in Italia di giardini rocciosi mediterranei,di cui il più celebre è certamente quello della Mortella di Ischia,costruito letteralmente sul fianco di un monte.Anche a Villa Hanbury si trova uno dei più importanti giardini dipiante grasse d’Europa, distribuite su pendii più o meno sassosi oghiaiosi.Purtroppo però per ottenere questo tipo di realizzazione, che rispetti il genius locie che abbia un reale senso estetico, è necessario avere a disposizioneun pendio sassoso naturale, ed ampi spazi, che non sono certo quellidelle comuni villette borghesi e neanche delle ville di campagna.Occorre primariamente che il luogo sia vocato ad accogliere un giardinodi rocce e piante.Ma il desiderio di possedere, di avere tutti le stesse cose in egualmisura, figlio di una democrazia corrotta dal consumismo, ha condottoad una tipica realizzazione italiana e borghese di giardino roccioso(che col vero roccioso non ha nulla a che vedere), adattatasi eminiaturizzatasi per essere contenuta anche nel più piccolo giardinettocondominiale.Sicuramente ognuno di voi ha visto uno di questi giardinettirocciosi, creati con (costosi) sassi da acquario sparpagliatisenz'ordine e senza criterio sul terreno, in mezzo a cui sono infilati,come statuette, dei piccoli cactus. Spesso questi sassi vengonoaccumulati contro i muri perimetrali, ottenendo un effetto veramentediscutibile. Ancora più spesso li trovate troneggianti nelle aiuoledegli ipermercati, delle stazioni di servizio, o come esca di fronte aigarden center ( che vendono sia piante che sassi).
Agave attenuata e ulivo ai Giardini Hanbury (foto di Trem).Qui si contesta soprattutto la scelta del sasso, che farebbe apparirbrutta e finta qualsiasi cosa vi sia pianta in mezzo, ma anche ladisposizione a catasta, in cui non si intravede né terreno né ghiaia, eche fa sembrare l’intero insieme come un unico agglomerato di una sortadi bavosa spugna aliena calcificata. Purtroppo la fortuna di questotipo di sasso è la sua porosità, da cui deriva una leggerezza che lo fapreferire, unicamente per ragioni di praticità, ad altri tipi dipietra.Se volete avete un vostro giardino roccioso, ed avete lo spaziosufficiente per permettervelo (considerate che un roccioso deve esserelargo da tre a quattro volte la sua altezza), scartate decisamente isassi d'acquario ed indirizzatevi sulla pietra locale, che saràcertamente più pesante e più costosa. Un roccioso richiede moltafatica, ma dà anche molte soddisfazioni. Un consiglio personale che vi posso dare è di andare a cercare voistessi le pietre: girando per le campagne non avrete difficoltà atrovarne di buone, anche se dovrete sacrificare un po' le sospensionidell'auto. Oppure state attenti quando si effettuano lavori nellavostra città: spesso i substrati delle strade sono costituiti da sassimolto belli e di medie dimensioni. Visitate le discariche, le fiumare,le spiagge e i boschi.Disponete i sassi in modo naturale, non agglomerati l'unosull'altro, ma dando al tutto un aspetto semplice e apparentementecasuale. Ricordatevi che dovrete inserire delle piante tra le pietre,quindi preparate un substrato di terriccio adatto, e non lasciate chetutta la superficie visibile sia coperta dai sassi, ma fate che siintraveda la terra: in seguito sarà coperta dalle piante oppure potretericoprirla con della ghiaia (che dovrete però avere cura di spostare erimpiazzare durante le operazioni di manutenzione). Lasciate degli scalini orizzontali, create delle tasche e dellenicchie, posizionate le piante e “montate” il vostro rocciosocontemporaneamente alla sistemazione delle piante, per fare meno faticasollevando i sassi (quindi è bene che abbiate uno schema disegnatoprima di iniziare il lavoro), e fatevi aiutare da qualcuno con i sassipesanti, ed usate delle assi come leve o scivoli. Ricordate diproteggere la vostra schiena e di fare attenzione alle dita. Piante alpineIn natura le piante che crescono spontaneamente nei suoli pietrosisono quelle comunemente chiamate “alpine”, cioè quelle che crescono aldi sopra del limite in cui riescono a sopravvivere gli alberi.Sono piante a crescita estremamente bassa, il che consente lorodi sopportare il peso della neve e di resistere al vento, inoltre inmontagna, data la rarefazione progressiva dell'atmosfera, nellastagione calda c'è una considerevole perdita d'acqua, proprio perquesto alcune piante alpine hanno sviluppato fogliame tomentoso (leggermente peloso), oppure carnoso per trattenere quanta più acqua possibile. Le piante alpine amano una forte insolazione estiva, terrenodrenatissimo, piuttosto povero, spesso calcareo, e non sopportanoassolutamente l'umidità invernale, dato che in inverno riposano sottouna asciutta coltre di neve.Il loro apparato radicale si sviluppa moltissimo per raggiungerel'acqua e i nutrienti, quindi soffrono moltissimo il trapianto.Strapparle dalla roccia durante una passeggiata estiva in montagna perportarsele a casa sul terrazzo, implica con quasi totale certezza laloro morte. Un'indicazione sempre valida è quella che le piante alpine richiedono radici umide e fresche ed esposizione in piena luce,tranne alcune come certe sassifraghe che preferiscono luoghi piùombrosi.Altre piante adatte per il giardino roccioso sono le piante rupestri lequali comprendono non solo erbacee ma anche piccoli arbusti. In generesono piante dalla crescita molto lenta e dal portamento comunque bassoo strisciante. Non tutte provengono da ambienti alpini, come l'Armeria maritima che invece è una pianta da costa. Nel nostro roccioso potremmo mettere anche alcune specie forestali dabassa quota, cioè piante che prosperano sotto gli alberi, in terriccioricco, acido, fine ed all'ombra.È importante scegliere prima di tutto il genere di piante chedesideriamo coltivare e cercare di ricreare più fedelmente possibile lecondizioni in cui vivono in natura. Dopodiché, in base alla sceltadelle piante, si sceglie il tipo di pietra. Personalmente, consigliosempre la pietra locale rimediata qua e là, sulla spiaggia, nei campi,vicino ai cantieri edili ed alle case in costruzione. Le rocce più usate sono il tufo, la roccia calcarea e l'arenaria.L'arenariaè quella dall'aspetto più naturale, il calcare dovrebbe essere evitatopoiché spesso questa roccia proviene da zone la cui flora è molto rara,per cui andrebbe evitata per ragioni di conservazione.Il tufo ha il vantaggio di essere poroso e leggero.Fatto questo, è necessario scegliere un posto piuttosto ampio, poichéun giardino roccioso ben costruito dev'essere largo almeno tre volte diquanto è alto. Utile sarebbe una zona in leggera pendenza per fardefluire l'acqua.Qui di seguito trovate alcune illustrazioni che vi indicheranno come procedere alla costruzione di un giardino roccioso.
Ammucchiate dei sassi e delle grosse pietre sul letto del giardino roccioso, lo strato dev’essere alto almeno 15-20 centimetri.Coprite lo strato di drenaggio con zolle rivoltate, inmodo da evitare la dilavazione del terriccio. Se non avete prato dasacrificare distribuite sullo strato di drenaggio dell'erba o dellapaglia.
Coprite ulteriormente con uno strato di buon terriccioa cui avrete mescolato una certa quantità di ghiaia. Picchettate l'areaper comodità.Iniziate a posizionare i massi, scavando delle buchecome alloggiamenti. Se i sassi sono pesanti fatevi aiutare da una o piùpersone.
Comprimente con i piedi la terra attorno ai sassi, in modo da evitare sacche d'aria dannose per le radiciIn fase di sistemazione dei sassi potete iniziare aposizionare qualche pianta. Se al di sopra della pianta ènecessario posare altri sassi, per non schiacciarle usate due altipicchetti di legno, che poi verranno rimossi a sasso posizionato.
Finite con della ghiaia. Ricordate che l'aspetto del giardino roccioso dev'essere quanto più possibile naturale. Una realizzazione: il giardino roccioso di Traudi
Aubretia.Ecco cosa dice Traudi a proposito di giardini rocciosi (le foto sono proprio del suo giardino a Sanremo)."Se intendiamo sfruttare i buchi già esistenti di un muro, bisogna fareattenzione che essi non siano 'infiniti', che siano chiusi dietro,altrimenti le nostre piantine rischierebbero di trovarsi con le radicinel vuoto, perché la terra che andremmo a mettere piano pianoscapperebbe dalla parte posteriore del buco. Quindi, è opportunoinfilare nello stesso piccole pietre fino a creare una tasca bendefinita. Aiutandoci poi con una paletta, possiamo introdurre del terriccio, lanostra piantina, ed altro terriccio comprimendolo bene.Sul colletto possiamo mettere del ghiaino, che ha la duplice funzionedi evitare ristagni di acqua ed evitare che scappi il terriccio(essendo i giardini rocciosi solitamente in verticale è una cosa da nonsottovalutare).Io metto davanti alla piantina col suo bel terriccio nuovo un po' diterra vecchia (la mia è argillosa ), mista a pietroline che trovo nelmio muro, e faccio come le api con le loro cellette, le chiudo.Se invece dobbiamo costruire il nostro rock garden di sanapianta, ripuliremo la zona stabilita dalle erbacce, cercheremo di fareun buon fondo di drenaggio con del pietrisco, e poi metteremo terriccioe pietre (di fiume / di tufo / di calcare) in maniera sfalsata, il piùnaturalmente possibile.Leggo su un libretto le tre cose da non fare quando sicostruisce un giardino roccioso secondo Reginald Farrer, grandeintenditore di giardini rocciosi dei primi del Novecento." lo schema a torta di mandorla, ovvero l'aiuola rotonda colmata diterreno con pietre calcaree conficcate, poste una accanto all'altrafino ad ottenere l'effetto di una torta con relative mandorle.la tomba di cane, di morfologia simile alla precedente, con pietre disposte orizzontalmente e piante ordinate.ilgrembiule del diavolo, ovvero ciottoli squadrati in grande quantitàdisposti in modo casuale, con piante sistemate in maniera caotica.Reginald Farrer (1880-1920)
Alyssum, bidens, saponaria."Tornando al terriccio, sarebbe meglio fosse sterilizzato, per evitareal massimo la nascita di infestanti che sarebbero poi difficoltose daestirpare. Dipende poi dal genere di piante che intendete coltivare:solitamente, le classiche da roccaglia non necessitano di terreno moltofertile.Io metto alcuni granelli di concime a lenta cessione all'inizio dellastagione oppure spruzzo un fertilizzante fogliare.Allora, il muro è a posto, il terriccio lo abbiamo, mancano le piantine.Le classiche naturalmente sono l'aubretia deltoidea, l'alyssum, la saponaria ocymoides, vari tipi di geranium ( ad esempio, il sanguineum),le campanule, gli iberis, i dianthus e moltissime altre, molto dipendeda dove abitate. Se è una zona molto calda o magari una casa vacanzadove non andate spesso, potete mettere una raccolta di piante grasse,bellissimi i mesembrianthemum, che fioriscono solo al sole, i carpobrotus acinaciformis (fico degli ottentotti), i lampranthus, i sedum e, se avete una casa in montagna, una piccola raccolta di piante alpine."
Lamprantus, iberis.
Saponaria. La scelta delle piante Luoghi esposti : Pietraie : Antennaria dioica Campanula portenschlagiana Cirsium Crepis incana Dryas octopetala Erigeron karvinskianus Eryngium Euphorbia myrsinites Hebe Pterocephalus perennis Sedum Sempervivum Silene vulgaris subsp. maritima Veronica spicata subsp. incana Aethionema pulchellum Alyssum montanum Androsace lanuginosa Androsace sarmentosa Androsa ce pyrenaica Androsace sempervivoides Dianthus alpinus Dianthus anatolicus Dianthus echinacea Erinus alpinus Gypsophila aretioides Hutchinsia alpina Papaver burseri Papaver rhaeticum Sempervivum Silene acaulis Viola cornuta Luoghi ombrosi e asciutti : Luoghi ombrosi e umidi : Aegopodium podagraria “Variegatum” Ajuga Dianthus deltoides Diascia cordata Erodium guttatum Galium odoratum Genista sagittalis Gypsophila dubia Gypsophila repens Helleborus Lamium maculatum Saponaria ocymoides Waldstenia ternata Adonis amurensis Aquilegia, alcune Bergenia cordifolia Cassiope Cyclamen hederifolium Daphne Galax aphylla Hepatica nobilis Iris cristata Meconopsis cambrica Myosotis Myosotidum hortensia Primula Sanguinaria canadensis Trillium Fessure nel selciato : Fessure nei muri : Alchemilla mollis Anthemis nobilis Aubretia deltoidea Aurinia saxatilis Campanula cochlearifolia Campanula portenschlagiana Erinus alpinus Erodium chamaedryoides Geranium Globularia cordifolia Mentha Onosma albo-roseum Pholx annuali Pratia pedunculata Scabiosa graminifolia Thymus Antirrhinum glutinosum Antirrhinum molle Aubretia deltoidea Aurina saxatilis Campanula portenschlagiana Erinus alpinus Globularia cordifolia Haberlea rhodopensis (all’ombra) Lewiaia cotyledon Onosma taurica Polemonium pulcherrimum Ramonda myconi (all’ombra) Saxifraga callosa Saxifragacochlearis Saxifraga longifolia Saxifraga paniculata Silene coeli-rosa Nel tufo : Arbusti nani : Androsace Campanula piperi Campanula zoysii Draba mollissima Draba polytricha Edraianthus pumilio Paraquilegia anemonoides Physoplexis comosa Potentilla nitida Saxifraga Viola cazorlensis Viola delphinantha Berberis x stenophylla “Corallina Compacta” Betula nana Chamaecyparis obtusa “Intermedia” Cryptomeria japonica “Vilmoriniana” Daphne cneorum Daphne retusa Daphne sericea Dorycnium hirsutum Erinacea anthyllis Euryops acraeus Genista delphinensis Hebe Helichrysum coralloides Ilex crenata “Mariesii” Juniperus communis “Compressa” Juniperus “Blue Star” Picea abies “Clanbrassiliana”, “Gregoriana” Picea glauca var. albertiana “Conica” Potentilla “Nana Argentea” Salix x boydii Sorbus reducta Thymus membranaceus Riferimenti Il giardino alpino di SaussureaVisita ai giardini di Villa HanburyThe wall