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Ricomincia la scuola


Che deserto la scuola, tutta l’estate!       
Chiuse le porte,le finestre sprangate,l’aule parevan mortee nel silenzio severoi banchi, tante tombe al cimitero.Ma una mattina la vecchia bidellasi attacca alla campanella.W “den!, den! den!” la scuola si ridesta:le finestre si spalancanoper godersi la festa,il sole inonda l’aula,salta sulla cattedrae con il dito d’oro del suo raggiodisegna sulla carta geograficaun meraviglioso viaggio..........    ORA PARLA LA LAVAGNAÈ finita, è finitala lunga dormita...Mi sento così fresca e riposatache con queste due zampe di legnovorrei farmi una passeggiata.Dite, ho la faccia pulita?Per favore, signor cancellino,vorreste cancellarmi per benino?    IL CANCELLINOEcco fatto, madama.Sentite la campana come chiama.Preparatevi a sopportarei soliti scarabocchidei soliti marmocchi.Sempre, appena il maestro volta gli occhi,qualcuno per suo spassovi coprirà di evviva e di abbasso,mescolando alle quattro operazioninomi di squadre e di campioni.       I GESSETTIElla è piena d’invidia, già si sa:tutto quello che noi scriveremolei lo cancellerà.    LA CATTEDRA (severamente)Suvvia, non cominciamo a litigare.Il maestro sta per arrivare:toglietemi la polvere con lo straccio,altrimenti che figura ci faccio?E, a proposito di guai,c’è l’inchiostro nei calamai?    I CALAMAISiamo pieni fino al collo!    LA CATTEDRAProprio come lo scorso anno.Chissà che belle macchie si farannosui quaderni, sui grembiulini bianchi....     UN BANCO....e sui poveri banchi!     LA CATTEDRAPazienza, pazienza,le macchie sono i paracarrisulla via della scienza.    LA CARTA GEOGRAFICAQuell’inchiostro è davvero una rovina:guardate qui, è schizzato perfinonello Stretto di Messina....    IL REGISTROAnche il maestro qualcuna ne fa....    LA CATTEDRANon dica volgarità.Pensi ai voti piuttosto e si preparia scrivere tanti dieci.Mi hanno detto che quest’annonon ci saranno somari.    L’ULTIMO BANCONemmeno all’ultimo banco?    LA CATTEDRASilenzio! Arriva il primo scolaretto.Guardatelo: contento,vispo come un soffio di vento...La voglia d’imparare e di far benegli brilla negli occhi scuri.Facciamogli i nostri auguri,salutiamolo come si conviene.    TUTTA L’AULABuongiorno, benvenuto!     LO SCOLARODi dove verrà mai questo saluto?Qui non vedo nessuno....Devo averlo sognato,sono ancora un pochino addormentato.Però posso rispondere lo stesso.Sulla lavagna scriverò col gesso(non c’è nessuno intorno?)“Cara scuola, buongiorno!”                                                                                                   Gianni Rodari