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Riflessioni da sottovuoto spinto


 I primi tempi in Padanialand sono stati tragici.... vivevo nei Weekend a Milano e, durante la settimana, nella mia nuova casa e mi sembrava di vivere in una scatola troppo piccola. Questo pendolarismo è poi dovuto finire quando, scaduto l'affitto, mi sono trasferita definitivamente. A dire il vero per i primi due mesi sono andata avanti e indietro la sera per uscire con gli amici, ma poi diventava troppo stressante e quindi mi sono accontentata di videochat con loro su MSN e anche le bollette telefoniche sono lievitate a dismisura.
Ambientarsi in un posto dove non si vive da vent'anni non è semplice... soprattutto se questo ti impone un cambiamento drastico di uno stile di vita a te congeniale.
Qui la vita mondana ruota su una quarantina di locali, qualche multisala e migliaia di ristoranti sempre pieni di gente, dove per trovare un posto bisogna prenotare settimane prima. La maggioranza delle amiche di un tempo ora sono sposate o separate con prole... a parte la Debby e la Pam, con cui sono sempre comunque rimasta in contatto e, che, la prima volta che siamo uscite, mi hanno offerto un "Padania tour By night" ... un'esperienza disastrosa che presto vi racconterò.Devo ammettere però che ci sono parecchi vantaggi a vivere in una città più piccola... esco di casa e raggiungo il centro a piedi e non essere costretta a prendere la metro per farsi qualche "tristezza vattene via" in profumeria o in qualche negozio di abbigliamento non è per niente male.
Tutto sta nel trovare i punti di riferimento necessari, ma qui è tutto più vicino... ho l'esselunga quasi sotto casa (si, anche qui sembra che la leggenda metropolitana sulle esselunga abbia un fondamento di verità), ho trovato un bar che fa delle colazioni fantastiche (putroppo quello sotto casa non è così e devo ammettere che il cappuccio dal Tenebroso alla mattina mi manca)  i beni di prima necessità non mi mancano; infatti ci sono profumerie fornitissime e i negozi di abbigliamento tengono le marche a cui sono particolarmente affezionata, oltre ad altre cosucce che a Milano non trovavo. Ma qui la cosa strabiliante è il mercato!!!! Il sabato mattina la piazza si trasforma in un outlet a cielo aperto.... una vera pacchia... il primo mese mi sono svenata per acchiappare tutte le offerte che mi capitavano sotto gli occhi.... poi per fortuna sono rinsavita
Le persone qui inoltre sono inspiegabilmente gentili... i vicini, che a Milano erano entità misteriose, qui sono persone che parlano e salutano.... nei supermercati le commesse non sono isteriche e non sbattono la roba sul rullo trasportatore.... la gente è tranquilla, passeggia per le vie della città e, anche durante i giorni feriali cammina con calma, le persone non appaiono come maratoneti schizzati che trascinano trolley o pcbag e non sembrano nemmeno sempre in ritardo. 
Ma allora questa nostalgia e questo sentirsi persi?Insomma... la morale è che dover cambiare vita da single è difficile... si, è vero.. una persona con famiglia se deve trasferirsi, necessariamente coinvolge nelle sue scelte più persone e tutto si complica.... ma a volte essere single significa anche essere da soli e sentirsi tali. La lontananza dagli amici e dalle amate abitudini, fanno mancare i punti d'appoggio che ti fanno apprezzare la vita spensierata e senza responsabilità che volevi e che ti sei scelta....la domanda è ovvia:Poter decidere solo per se stessi si può considerare davvero libertà?