viveresingle

UazzAmericaindovai?


In macchina per le colline senesi, mi godo il panorama fantastico, mentre guido rilassata.... ho perso il fermaglio per capelli in una curva e ora penso si trovi da qualche parte provincia di Grosseto... i miei capelli sono in preda del vento... non mi importa se quando scenderò dall'auto sembrerò una pazza furibonda; la sensazione di libertà che sento in questo momento è impagabile.La calma dura poco.... infatti arriva un camionista deficiente che mi si avvicina pestando sul clacson come un dannato.La strada è stretta in questo punto, piena di curve, il limite è di 70 orari e continui cartelli minacciano la presenza del velox... penso di farmi da parte e farlo passare, ma non ci sono spiazzi per farlo.... la scena stile "Duel" (film cult di Spielberg) continua fino a che non inizia la superstrada.... un bestione senza carico e rimorchio che insegue una bionda spettinata su un cabrio che non ha intenzione di pagare altre multe per eccesso di velocità.Arrivo al parcheggio abbastanza tesa, ma appena esco e vedo un paesaggio della città che tanto amo, non riesco a trattenere un ampio sorriso... l'inglese che passa mi guarda perplesso, probabilmente penserà: "Bah... questi italiani!"Controllo il mio aspetto in una vetrina... i capelli non sono poi tanto male e gli occhiali sulla testa, diciamo pure che aiutano parecchio... passo le dita fra di loro come se fossero un pettine e mi accorgo che non sono neppure annodati NDR: (poi vi faccio avere il nome del mio nuovo balsamo per capelli: E' portentoso!)
Sono ormai quattro ore che sto camminando su e giù per la città... nel braccio sinistro ho già quattro borse di cartone che stanno a dimostrare che il "tristezza vattene via" funziona anche in vacanza, con la mano destra sostengo invece il mio pranzo che consiste in un gigantesco gelato...Che bella la vita! Mi siedo su un blocco di pietra e subito mi si avvicina uno yankee che mi si piazza di fronte con le mani sui fianchi e il tono deciso YANKEE: "Ciao piccola, da dove proviene quell'affare?" Parla inglese con l'accento tipico nordamericano... il mio inglese è un po' arrugginito e non so se riesco a tradurre fedelmente... dovrete accontentarvi di leggere solo quello che ho capito. Gli indico la gelateria YANKEE: "Dovevo immaginarlo... Sei troppo fashion per essere inglese" Mi fa un cenno, si volta e sparisce fra la folla.Rimango lì perplessa e mi dico che probabilmente è uno di New York o zone limitrofe... veste italiano e quando parla non sembra una papera come la maggior parte dei suoi connazionali.... mi ricorda Eduard Norton... origini irlandesi e atteggiamento strafottente.
Quando esco dal negozio con l'ennesima borsa e l'umore sempre più disteso me lo trovo di fronte nuovamente con quella faccia da schiaffi. YANKEE: "Che si fa ora?"IO: "Ci beviamo un caffè" Mi volto e inizio a camminare diretta verso un bar che non sia intasato di turisti. Lui mi segue con le mani in tasca e gli occhi che ridono. Appena ci sediamo al tavolino esordisce con un'altra trovata YANKEE: "Voi donne con i tacchi alti avete sempre i piedi rovinati, ma quando camminate è un piacere guardarvi muovere le anche"IO: "Sei un dottore delle ossa?" (non so come si dice ortopedico in inglese)"YANKEE: "Si"IO: "Si"YANKEE: "Se non lo fossi ti avrei detto che ti ho guardato il sedere"IO: "Ora lo hai detto. Sei di New York?"YANKEE: "Chicago"IO: "Come ER"YANKEE: "No, come Bill... Io scopo meglio di Clooney"IO: "Come lo sai? Hai provato?"BILL: "Non lo so, ne sono certo... Sono medico e queste cose le studio" Mentre beve il caffè fa una specie di smorfia e poi scuote la testa... mi dice che qui il caffè è "Cool" e poi ordina un wisky.Mi chiede dove alloggio e, senza aspettare risposta, improvvisamente si china, mi afferra la caviglia, la solleva e infila le sue dita tra la pianta del mio piede e il sandalo. MA PORCA DI UNA MISERIA MALEDETTA! POSSIBILE CHE IO DEBBA INCONTRARE TUTTI I PAZZI CHE CI SONO IN CIRCOLAZIONE???? Cerco di ritirare il piede, ma la sua presa è forte. Con le dita preme sulle ossa sotto il piede. Il barista arriva e ci guarda in modo strano.... sono davvero imbarazzata per la situazione. BILL: "Allora dove alloggi?" Gli dico che non sto a Siena, ma al mare e che vorrei indietro il piede .BILL: "Sul mare... E' un bel posto?" Mi lascia la caviglia (per fortuna che non è un ginecologo), inizia a smanettare sul touch screen del suo I phone, dopo qualche attimo mi fa vedere una mappa chiedendomi di indicare dov'è il mio albergo. BILL: "Sono stufo di stare qui a Siena. Vado a prendere la macchina e ci troviamo lì" Ingoia il wisky, mette i soldi sul tavolo e se ne va.Non gli ho detto il nome dell'albergo, ma sono certa che non è finita qui.