Creato da keida il 13/11/2012

Single_R_Mente

Pensieri di una mente single

 

 

« UN PASSO INDIETROTRASVERSALMENTE... »

UNA VOLTA HO PROVATO A SCRIVERE UN LIBRO...AUTOBIOGRAFICO

Post n°43 pubblicato il 04 Giugno 2013 da keida

 

Vorrei essere una rasta punkabbestia che vive la vita fuori dagli schemi della società e invece metto i leggins, le ballerine e ho un lavoro fisso.

Sono una sfigata insomma..a partire dal principio:

-                    Infanzia, genitori e sorella gelosa di me dalla mia nascita..ed io che c'entro? prenditela coi miei, o coi tuoi!

-                    Decisioni prese per paura del giudizio altrui e insicurezze mie, visto che mia sorella mi faceva credere che lei era intelligente ed io scema...grazie! Diceva che io credevo a tutto e che non sapevo cosa c'era scritto da nessuna parte..lei 8 anni, io 4.. Ora ci sono arrivata..a quatro anni non tanto..

-                     Adolescenza da obesa..con tutto quel che ne consegue.

-                    Storie d'amore..uff..neanche a parlarne..sono state 4 in croce e pure tutte disastrose! Alcune per non stare sola, altre per stare alle aspettative inconsce e pressioni inculcate dalla famiglia..è così che poi ho fatto saltare un matrimonio..per fortuna mi sono svegliata in tempo.

-                    Capitolo genitori..per ora sorvolo, ma sono la causa della mia vita disastro, per cui ora sono in analisi una volta settimana.

 

L'importante però è stato scoprire di non essere sola a vivere queste sensazioni e che appartengo ad una sorta di categoria. Una volta che mi ci sono posta mi sono sentita meglio, mi è sembrato di essere parte di un gruppo che può esistere e che è possibile che ci sia perchè non è che tutti sono come la mia compagna delle medie Eleonora, bella, tettona, intelligente con una mamma per amica! Ah..piena di fidanzatini e con la fila alla porta!

 

Cose di cui vado fiera:

-                    L'università, e la mia tesi ( sugli infermieri che lavorano nella cooperazione internazionale )

-                    Le mie missioni in Africa ( d'altronde ho la sindrome del missionario! )

-                    il mio lavoro ( l'infermiera per l'appunto )

-                    Le mie poche amicizie

-                    La mia casa e la mia vita da sola

-                    I miei capelli

-                    La corsa

-                    Il mio impegno sociale

-                    Il fatto che sono un disastro in tutto ciò che ho appena elencato,  ma che almeno ci provo ad agire e a reagire.

 

Cose che non riesco a gestire:

-                    Quel senso di ritorno all'affetto die genitori che non ho avuto e che non voglio neanche più perchè non è li che troverò pace. Ma non trovo pace da nessun altra parte.

-                    Il primo fidanzato, e senso della perdita che si riallaccia al punto primo. Non ci sarà mai più a meno che non arrivi il vero amore. Quindi mai più.. Ma aspettando, mi perdo qualcosa o provo a divertirmi nel frattempo?  Testi di canzoni che segnano il mio essere.

-                    Il peso e la pancetta che non mi toglierò mai più di dosso, ma che in vista di ogni bella occasione provo ad eliminare...invano..

 

Vorrei essere una rasta punkabbestia che vive la vita fuori dagli schemi della società e invece metto la gonnella e le ballerine, ho un lavoro fisso con un contratto a tempo indeterminato, vado in palestra, e con la mia Fidaty Card faccio la spesa sempre all'Esselunga cercando di accumulare punti.

Tutt'altro che alternativa insomma!

Vorrei fare qualcosa di importante nella vita, invece ciò che rompe di più la monotonia delle mie giornate è il fatto che lavoro su turni e quindi non soffro della routine di chi fa settimana, ma soffro ben altre mancanze!

Ho 35 anni e sono una zitellona che ha lasciato il fidanzato perfetto ( per gli altri ) a pochi mesi dalla data del matrimonio.

Ogni tanto lo rivedo ma non perchè mi manchi lui, quanto quel tocco di chi ti conosce così bene nel profondo e che sa bene come prenderti..Lo chiamo mentendo a me stessa, con una scusa o quell'altra. che poi come si può mentire a se stessi?! Mai capito eppure lo faccio da sempre! Come sono brava! Mi sono ingannata cosi bene da sola tanto da  mettermi nella merda con le mie stesse mani.

Però è così doloroso il momento in cui sei solo e vivi solo e sei scappato da una famiglia che seppur ti ha voluto bene nei bisogni primari non si è mai avvicinata alla sfera emotiva..io mi giustifico.

Son cresciuta così, con l'idea di cosa sia giusto da fare e cosa no e di cosa fare sempre in modo razionale, ma mai secondo ciò che si sente e ciò che si vuole.

Così mi sono ribellata...sempre in modo sfigato e composto scherziamo?! E mi sono messa a fare quello che volevo...risultato, io ho la sindrome del missionario, cioè devo aiutare il mondo a

guarire, chiunque mi chieda aiuto lo tratto come fosse mia madre, ma se mia madre mi chiede aiuto la tratto come se fosse chiunque.

I  miei hanno sentito anche la mancanza del cane che mi sono portata via quando sette anni fa sono andata a vivere da sola.

E l'hanno presa come un tradimento nei loro confronti!

Cioè ma fatevi delle domande se anche mia sorella se n'è andata molto prima di me a gambe levate. Io io iniziato a lavorare il 5 dicembre e l'8 ero già nella casa nuova...cioè una vecchia mansarda in affitto!

Risultato: ora sborso un quinto del mio stipendio per pagarmi l'analisi, un'ora in cui parlo fino a farmi venire l'arsura delle fauci e a volte anche la fibrillazione ventricolare da una dottoressa di tendenza freudiana che quindi mi sta alle spalle che a volte mentre parlo vorrei girarmi e chiederle una parola ogni tanto!

Invece conosco a memoria la composizione di fiori finti di uncinetto che ha sul mobile e di tutti i libri che ci sono sotto.

Lei non parla mai e il massimo che mi dice è "mhmm...." o " ahha.." Quindi mi sono convinta che tutti i progressi fatti fin'ora dall'inizio della terapia siano stati merito mio e basta..certo un salasso al mio stipendio ( certo, e che lavoro potevo fare se non la crocerossina??!!), ma se può risolvermi questa vita da solitaria ciccia e insicura con una mia particolare autostima, allora proviamo pure.

Tanto non so se mi possa servire ancora continuare ad accumulare soldi come ho fatto per anni da quando ho un reddito minimo .

Ora sto in un appartamento vero, prima in affitto, ma la prima era una mansarda di zona Niguarda..invivibile.

Ho un ricordo di amore /odio per le notti al gelo senza riscaldamento grazie al caro padrone di casa e agli inquilini di sotto , ma anche perchè era la mia prima casa, il mio rifugio sgrauso dove ho fatto i primi esperimenti culinari, le prime spese a mio piacimento,tutti i prodotti vietati quando vivevo a casa coi miei li ho comprati e provati tutti, dai sughi ai detersivi per i pavimenti,  le prime cene con amici, le prime scopate nel mio letto, le prime volte che anche se non tornavo a casa per giorni e me ne stavo fuori città non dovevo rendere conto a nessuno.

E' stato bellissimo.

Ma una testa ce l'ho e la mia educazione razionale disse che forse era meglio pagare un affitto più basso e soprattutto più intelligente con un riscaldamento compreso nelle spese!

Cosi sono andata a vivere con un ragazzo che si era fossilizzato da me ancora quando stavo nella mansarda. Un vecchio amico che finalmente dopo anni mi guarda ma che in realtà non mi piace più come mi piaceva al liceo, ma quello che mi faceva impazzire era l'idea di trasgressione che mi ha dato per qualche mese. E poi diciamola tutta, lo dovevo a quella ragazzina obesa innamorata di lui, che però non ero più.

Lui abitava a Bologna per ultimare una specialità nel suo settore, ma ha sempre vissuto qui a Milano e abbiamo passato l'adolescenza assieme.

Nei riposi dai turni andavo da lui senza dire niente a nessuno, solo alle mie due amicheggiuste. Partivo allo smonto dalla notte con la mia Fiat Punto tre porte del '95 che i miei non volevano che cambiassi ( forse per tenermi in ostaggio visto che non era granchè affidabile), ma io me ne fregavo e ci andavo in giro lo stesso...la mia autonomia non me la sono fottuta del tutto.

Comunque poi lui è tornato a Milano a lavorare e non voleva stare dai suoi quindi gli ho detto se voleva stare da  me con l'idea di vivere una comune, invece lui pensava ad altro...forse dovevo anche immaginarlo! In quel momento io ero l'uomo e lui la donna.

Alla fine si è innamorato ma io no e quindi l'ho scaricato dopo pochi mesi, dividendo in due anche tutti gli amici comuni..sai che perdita per alcuni!

Insomma sto da sola ma la mia idea è sempre stata questa, mica pensavo alla convivenza o cose del genere.

E anche con l'ultimo ragazzo ci sono stata assieme per lo stesso motivo..

sempre saputo,

mai ammessso.

E così ho fatto una danno di quelli grossi sconvolgendo nell ordine:

 il mio ex  ragazzo, la sua famiglia, il reparto in cui lavora lui, un intero paese del sud (!!!), la mia famiglia, mia sorella, la mia psicologa e infine me stessa.

 Il mio cane era già morto quando l'ho lasciato, quindi si è salvato dalla delusione e dal distacco di uno dei nuovi capobranco ed ora corre felice al paradiso del cane , che non è un negozio di toelettetura.

Grandi sostegni di quel periodo buio : il prete che ci doveva sposare, uomo meraviglioso, un amico e uno di quelli che il prete lo fa perchè ci crede.

I libri , la palestra, le sigarette, i centri commerciali, gli aperitivi e il centro di Milano, le colleghe zitelle che non vedevano l'ora di ampliare la cerchia. Azz..

 

E dopo quest'ultimo disastro ho un nuovo inizio.

 

 

 
 
 
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