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«Studiato in tutto il mondo, tu sei stato quasi dimenticato in Italia. Forse oggi anche la sinistra italiana non ama più il pensiero, forse anch'essa è salita sul carro della cultura intesa come esibizione e spettacolo» - [GIULIANO GRAMSCI - lettera al padre Antonio Gramsci]
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IL CASO MORO
16 marzo: alle ore 9,15 un commando di brigatisti rossi (composto secondo le risultanze dei processi, da nove persone più una vedetta) tendono un agguato in via Mario Fani ad Aldo Moro, Presidente del Consiglio nazionale della DC, mentre va a Montecitorio per il dibattito sulla fiducia al 4° governo Andreotti, il primo governo con il sostegno del Pci. In pochi secondi i brigatisti uccidono i due carabinieri che accompagnano Moro e i tre poliziotti dell'auto di scorta. L'on. Moro viene caricato a forza su una fiat 132 blu. Poco dopo, le Brigate Rosse rivendicano l'azione con una telefonata all'Ansa...
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MORTI SUL LAVORO
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"Credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla certezza che tutto questo può costarci caro."
[Paolo Borsellino, Ultima intervista, 1992]
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Post n°79 pubblicato il 25 Aprile 2008 da sinistracologno
25 APRILE 2008 RESISTENZA e LIBERAZIONE OGGI COME ALLORA, SCARPE ROTTE, EPPUR BISOGNA ANDAR… Qual è il destino della più grande eredità che ci ha lasciato chi è morto per la nostra libertà dal Nazifascismo? Ovvero, che fine farà la Costituzione Repubblicana? Siamo una Repubblica fondata sul lavoro, una Repubblica nella quale i lavoratori, secondo la nostra Costituzione, partecipano attivamente alla gestione economica delle imprese… Tutto questo il popolo italiano deve imparare a ricordare, anche se sembra che tutto è perduto, anche se ci sembra che è troppo tardi. Quando chi siede oggi in questo parlamento voterà, nello spirito marcio delle "grandi intese", le modifiche alla nostra Costituzione, instaurando un presidenzialismo forte che ci riporterà ai tempi delle prime riforme antecedenti al Fascismo… RICORDATEVI… CHE 100.000 PARTIGIANI, RAGAZZI E RAGAZZE COME NOI E COME VOI, SONO MORTI PER EVITARE QUESTO. SONO MORTI PER LA NOSTRA COSTITUZIONE. I TEMPI SONO CAMBIATI? CAMBIANO SE MORIRETE DENTRO DI VOI, NELL’APATIA, NELL’INDIFFERENZA, NEL CONFORMISMO. NON MORITE, RIMANETE VIVI. PER L’ANTIFASCISMO, PER LA COSTITUZIONE, VIVA IL 25 APRILE! Associazione Studentesca Démos – Università Comunista demosweb@virgilio.it www.demosweb.135.it |
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