di MIRIAM MAFAI
DUNQUE la Camera ha votato. E ha deciso di sollevare conflitto di
attribuzione davanti alla Corte Costituzionale contro la decisione
della Corte di Cassazione che aveva finalmente consentito alla
richiesta del padre di Eluana Englaro di sospendere l'alimentazione e
l'idratazione forzata della figlia in stato vegetativo permanente da
ormai sedici anni.
La Camera ha votato e il pg di Milano ha fatto ricorso contro la sentenza, dunque la povera Eluana dovrà ancora restare attaccata a quel sondino, invecchiare così
nel buio profondo di una morte non ancora ufficialmente certificata.
Da più di dieci anni giacciono di fronte alla nostre assemblee elettive
proposte di legge intitolate dal cosiddetto "testamento biologico"
grazie al quale ognuno di noi avrebbe il diritto di decidere della fine
della sua vita, quando e come e perché staccare quel sondino e quelle
macchine che possono tenerti immobilizzato, per anni, in quello spazio
di morte che non è più la morte naturale di una volta, ma l'orrore di
una zona intermedia in cui è una macchina che pompa il sangue, ti
alimenta artificialmente per un tempo che può durare per anni. Per
Eluana sono passati già sedici anni. L'orrore di questa condizione inumana non conta nulla di fronte al voto
dei nostri parlamentari. Non conta nulla nemmeno la sentenza della
Cassazione che finalmente aveva acceduto alla richiesta del padre di
Eluana.
Non conta nulla nemmeno il fatto che le nostre assemblee elettive, non siano riuscite nel corso
degli anni passati a esaminare ed approvare una delle molte proposte di
legge sul "testamento biologico" che metterebbero ognuno di noi al
riparo da questa violenza esercitata sui nostri corpi alla fine delle
nostra vita. Ma quello che più mi ha colpito nella seduta di ieri della Camera dei
deputati, di fronte a quel voto, è stata il silenzio dei parlamentari
del Partito Democratico.
Il loro rifiuto di assumere una posizione e di esprimersi con un sì o con un no. Il loro
ripiegare su un'astensione che appare una fuga dalle responsabilità.
Il caso Englaro è di fronte alla pubblica opinione e alle assemblee
legislative da quasi dieci anni. Non è certamente colpa del Partito
Democratico se una legge equilibrata sul testamento biologico non è
stata ancora discussa e approvata. Basterebbe ricordare a questo
proposito l'instancabile azione svolta da uno scienziato come Ignazio
Marino, eletto senatore nelle file del Pd.
Questa battaglia
continuerà, penso, al Senato, dove è stata recentemente presentata una
proposta di legge sottoscritta da cento senatori del Pd, dell'Italia
dei Valori e del Pdl. Ma ieri, alla Camera, il Partito Democratico ha preferito non prendere
parte alla votazione. Non mi convince la spiegazione che ne è stata
fornita in aula. Sappiamo tutti che convivono nel Pd sentimenti e
parlamentari laici e cattolici. Sappiamo tutti che una mediazione tra
queste diverse culture richiede attenzione, intelligenza e prudenza. Ma
ci sono casi e momenti in cui la prudenza rischia di apparire
indifferenza o pavidità. Attorno al caso di Eluana Englaro, alla sua tragedia e a quella del
padre, attorno a un caso drammatico che investe la coscienza di tutti
noi, era lecito attendersi una posizione limpida ed equilibrata dei
deputati del Partito Democratico. Non c'è stata. È una brutta giornata,
questa, per chi crede nel Partito Democratico e nella laicità del
nostro Stato.
Da www.repubblica.it