Sirya

Sirya


   
  Finchè t'inventavo tutto andava bene.  Eri la mia creatura, mi divoravi il cuore. Ma ti dominavo. Ti sceglievo un nome, un odore, una pelle. Poi ti ho incontrato : esistevi davvero! E lì son cominciati i guai. Mi hai travolto, invaso, tolto il cuore , rivoltato ogni sentimento come si fa con le tasche di un cappotto, schiaffeggiato l'anima, ti sei appropriato dei miei pensieri, della mia volontà , hai scandagliato i fondali della mia anima e lì ti sei arenato. Incagliato come un relitto, tra il costato ed il cuore. Una fitta ad ogni tentativo di respiro. Tu.  Non sei più la mia creatura, ora io sono la tua. E a divorarmi non sei più tu , ma il desiderio di annullare il tempo e la distanza. Il direttore d'orchestra del mio palcoscenico d'amore, in un concerto per spettatore solo.  Senza applausi.