Cioppo bbello!

Ospedale Civico Palermo: scattano le manette


A leggere la lista delle presunte forniture, avrebbe dovuto essere l'impianto sanitario di gran lunga meglio attrezzato d'Italia. E invece era tutta aria fritta. Due influenti medici (veri e propri baroni della medicina), già sospesi dal loro incarico all'inizio delle indagini, sono finiti in custodia cautelare. Uno si chiama Massimo Re, direttore del I° servizio di anestesia e rianimazione dell’ospedale Civico e Benfratelli di Palermo. L'altro è il dottor Giustino Strano, responsabile del servizio di Medicina Iperbarica. Professionisti superpagati, eppure mai paghi.Prima di questi due imbroglioni laureati, era già finito in carcere il manager palermitano della sanità Giuseppe Castorina. Per tutti e tre pendono accuse per "plurimi episodi di corruzione ed in particolare l’ottenimento di somme di denaro e di altre utilità quali viaggi, partecipazioni a congressi, cene, abbonamenti allo stadio nonché – nel caso di Mario Re – l’accollo delle spese per la campagna elettorale alle elezioni regionali del 2001, per un ammontare complessivo stimabile in più di 150.000 euro per il direttore e circa 50.000 euro per il dottor Strano".I medici ricevevano dal manager "favori" e benefit economici di vario genere; in cambio, firmavano per la ricezione (in realtà mai avvenuta) dei prodotti della "Med Line Srl"; ditta a cui capo c'è (o, meglio, c'era) il Castorina. Una vera e propria sanitopoli alimentata da un fitto, fruttuoso e ramificato sistema clientelare che veniva gestito da diversi funzionari che lavoravano, a vario titolo, nell'azienda ospedaliera del campoluogo siculo. Già nel 2008, un importante "tassello" del sistema era stato scardinato. Si trattava del celebre cardiochirurgo Carlo Marcelletti che, dopo aver fornito la sua confessione, si suicidò. Dalle dichiarazioni di Marcelletti emerse che proprio la famigerata "Med Line Srl" era il fulcro principale attorno al quale ruotova l'interno sistema di corruzione poi scoperto e sgominato dalla Guardia di Finanza.