Cioppo bbello!

La morte di Norman Zarcone


Il pomeriggio dello scorso lunedì Norman, un ragazzo di 27 anni, si è tolto la vita lanciandosi dal terrazzo al settimo piano della Facoltà di Lettere di Palermo: perché non riusciva più a vedere un futuro, tenuto fuori da un ambiente che non dà lavoro ai migliori ma solo ai raccomandati. Norman si era laureato con il massimo dei voti in Filosofia della Conoscenza e della Comunicazione. Ecco lo stralcio da una lettera che suo padre ha consegnato agli inquirenti:>> Compare, la libertà di pensare è anche la libertà di morire. Non so se ho capito poco, se ho capito tutto, se non ho capito niente. <<(Alcune fonti riportano invece le seguenti parole, ma il senso non cambia molto:>> La libertà di pensare e anche la libertà di morire. Mi attende una nuova scoperta anche se non potrò commentarla. <<) Norman lascia una famiglia distrutta che non troverà mai pace per tale immane tragedia. Il padre, ex impiegato della Regione Siciliana ora in pensione, ha fatto questa dichiarazione: "Me lo hanno ammazzato. Era un ragazzo poliedrico, suonava chitarra e piano, era diventato giornalista pubblicista. Amava e odiava quella facoltà. I professori gli avevano detto che per lui non c’erano sbocchi. Ha detto qualche sera prima di uccidersi di considerarsi un fallito. A me diceva che c’era bisogno di un gesto dimostrativo..."L'uomo, Claudio Zarcone, ha parlato di "omicidio di Stato"; ed è vero. Questi bastardi rincoglioniti e fatti di viagra che tengono per la collottola il Paese ci stanno togliendo tutto; pure la possibilità di sognare una vita normale. La notizia del suicidio di Norman Zarcone non è stata neanche accennata dalle emittenti televisive di regime... Il gesto estremo di questo ragazzo dovrebbe essere di monito a quanti stanno svendendo il nostro domani per soldi e mignotte; ma temo che anche quest'ulteriore autoimmolazione cadrà presto nel dimenticatoio, così come vengono "zittite" le proteste di tanti altri disperati che sono saliti sui tetti d'Italia.
Manuela Modica e Giuseppe Provenzano raccontano su L’Unità la vicenda dello studente palermitano.